“Ecco cosa mi è successo al Pronto Soccorso di Senigallia”
Moglie si rivolge a un legale per quanto successo a suo marito

Lettera aperta
La notte del 16 ottobre 2025 mio marito è stato portato dall’ambulanza al Pronto Soccorso di Senigallia per essere visitato.
Dopo la trafila del triage, è stato preso in carico dal medico di turno, il quale da subito mostrava un comportamento che mi lasciava perplessa, chiamandolo con un cognome diverso e scambiandomi più volte per la figlia.
Durante il proseguo dell’esame clinico il medico si è addormentato, interrompendo di fatto la visita.
Vista la gravità di questa circostanza, certificata nella relazione sanitaria di Pronto Soccorso, ho chiesto l’intervento di altro medico, che prendeva in carico mio marito.
Nel frattempo venivo a sapere che il medico era già stato interessato in passato da indagini e procedimenti disciplinari in diverse strutture ospedaliere italiane, procedimenti ad onor del vero da cui è risultato sempre scagionato, continuando ad esercitare la professione medica.
Detto medico oggi lavora in Pronto Soccorso a Senigallia in forza di un contratto con una Cooperativa.
Alle mattina incontravo il medico nel corridoio del pronto soccorso e mi chiedeva come stesse “mio padre”, senza scusarsi di quanto accaduto e del fatto che mio marito non fosse più nella medicheria dove lui visitava.
Ritengo doveroso rendere pubblico quanto accaduto, perché episodi del genere non debbono verificarsi in nessun Pronto Soccorso e questa mia lettera aperta è finalizzata a proteggere l’ospedale di Senigallia ed il Prono Soccorso dove lavorano validi professionisti, che vanno tutelati e pertanto non va tollerato un siffatto comportamento di un singolo.
Desidero infine esprimere il mio più sincero ringraziamento a tutto il personale medico e infermieristico del Pronto Soccorso di Senigallia in servizio quella notte, per la professionalità, la disponibilità e il senso di responsabilità dimostrati nel garantire la continuità dell’assistenza, supplendo alle mancanze narrate per le quali ho dato incarico all’avv. Corrado Canafoglia di agire nelle sedi competenti.
La moglie
Da
Corrado Canafoglia


























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