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“La storia tragicomica dell’EX IPSIA (piazza Diaz) ora residence San Sebastiano…”

"L'idea di bene pubblico di Olivetti e della sua Giunta..."

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Complesso residenziale San Sebastiano
La storia tragicomica dell’EX IPSIA (piazza Diaz)ora residence San Sebastiano.
 

 
Il 23 giugno Amo Senigallia ha inviato un comunicato stampa informando i senigalliesi che il sottopasso (per il lungomare sud) previsto nel complesso San Sebastiano (l’es-IPSIA, zona Piazza Diaz) non si sarebbe più fatto.
L’articolo si concludeva con una constatazione-invito all’Amministrazione Comunale di “incassare la polizza assicurativa relativa agli oneri di urbanizzazione o far costruire il sottopasso originario. Dovrebbe smetterla di comportarsi sempre come un pesce in barile di fronte a questi casi”.
 
L’assessore Cameruccio rispondeva subito con una nota dal solito tenore risentito/polemico e dal contenuto superficiale di non chiarire nulla della sostanza della questione.
Amo Senigallia ha approfondito ulteriormente l’argomento in modo che i senigalliesi abbiano tutte le informazioni necessarie a capire fino in fondo la storia tragico-comica dell’Ex-Ipsia di via Podesti e valutare se l’Amministrazione Olivetti abbia fatto gli interessi della collettività. Chissà se anche questa volta l’Assessore userà la tattica di non rispondere come ha fatto in occasione della denuncia pubblica sull’area ex-Ciriachi dove 3.500 mq di parcheggio strategico x il turismo (obbligato) sono stati scambiati con un campo a Roncitelli senza che lui, Assessore competente e relatore, ricordasse (in Commissione ed in Consiglio) dell’esistenza del vincolo.
 
La storia del complesso San Sebastiano, perché di una storia si tratta, inizia nel lontano 2010 con la Delibera della Giunta Municipale n.143 del 06/07/2010.
 
Sono trascorsi ormai 15 anni e chissà quanti altri ne dovranno passare prima che l’imprenditore sarà chiamato dal Comune a mantenere fede agli impegni economici assunti a fronte di un utile già realizzato con la vendita dei tantissimi appartamenti costruiti.
 
Veniamo alle domande che riguardano decisioni dell’Amministrazione Comunale Olivetti:
1° – Perché è stato rilasciato il Permesso di Costruire Convenzionato n. P/2021/44 del 13.05.2021 escludendo la realizzazione del sottopasso in contrasto con quanto contenuto nella convenzione integrativa sottoscritta il 17.12.2020 – che all’articolo 7 prescriveva il rilascio di un unico titolo abilitativo sia per gli interventi edilizi che per le opere di urbanizzazione sulla base degli elaborati approvati con la delibera della Giunta Comunale n.44 del 26.02.2019?
2° – Perché con le delibere della Giunta Comunale n.215 del 17.10.2023 e n.251 del 28.11.2023, e la sottoscrizione dell’ulteriore convenzione integrativa stipulata in data 01.12.2023, contrariamente a quanto previsto nella convenzione integrativa del 17.12.2020 è stato stabilito di slegare la tempistica della realizzazione del sottopasso dalla agibilità dei fabbricati – mentre il collegamento è stato lasciato per la sistemazione di via Podesti e per la realizzazione dello spazio polifunzionale?
3° Perché la dilazione dei tempi al 2028 (sulla base delle norme intervenute a seguito del COVID) è valso solo per le opere di urbanizzazione e non per la costruzione degli appartamenti che sono stati regolarmente completati e venduti?
4° – La convenzione integrativa del 01.12.2023 ha introdotto l’ART. 4 BIS dove la presentazione della variante al PRU – scadeva il 01.12.2024 e quella per la presentazione del progetto esecutivo del sottopasso scadeva il 01.06.2025. Che cosa è stato presentato ed in che data?
5° – In che modo si è tenuto conto:
– che la legge regionale che istituiva i PRU – la n. 16 del 23.02.2005 è stata abrogata dalla nuova legge regionale n. 19 del 30.11.2023?
– che il PRU dell’ex IPSIA con la delibera del consiglio comunale n. 95 del 08.11.2021 – 30.11.2021 (con la quale è stata approvata definitivamente la Variante Parziale Al Prg “Citta’ Resiliente”) ha incorporato il PRU nel Piano Regolatore Generale – sottopasso compreso (come chiaramente indicato nell’elaborato P4.11 del PRG come zona B4.2) , nell’elaborato P3 e nell’articolo 16/p delle Norme Tecniche di Attuazione del PRG – e che la mancata previsione del sottopasso comporta la variante al PRG e non al PRU?
6° – l’imprenditore nella nota del 31.07.2023 nel proporre di rivedere gli impegni sottoscritti nella convenzione integrativa del 17.12.2020 fa riferimento ad una nota del 27.03.2023 con la quale RFI Rete Ferrovie Italiane ha richiesto una sostanziale revisione di tutta la progettualità del sottopasso ciclopedonale.
 
Quale iniziativa è stata presa per dimostrare a RFI che il sottopasso pedonale non sarebbe stato uguale al passante dell’Alta Velocità di Firenze che transita sotto la città e sotto l’Arno? Vale inoltre, per la successione delle date, quanto indicato al punto 1.
6° – L’assessore Cameruccio nell’articolo del 26 giugno scriveva: “infine si ritiene che il sottopasso originario, non abbia una utilità pubblica così conclamata dal momento che si trova a poca distanza da altri due sottopassi: uno quello carrabile e pedonale del Ponte Rosso ed un altro quello di Via U. Bassi”.
 
La dichiarazione di utilità pubblica, indifferibilità e urgenza delle opere non è uno scherzetto o una frase fatta che si può cambiare a ogni piè sospinto e/o richiesta dell’imprenditore di turno, tanto più che sulla base della precedente dichiarazione il Comune ha espropriato i terreni necessari per collegare il sottopasso alla viabilità esistente e sono stati spesi dei soldi – circa 50 mila euro – anche per far fronte al contenzioso instaurato dagli espropriati.
 
Si sono espropriati terreni per fare una cosa e poi, così, si è cambiato opinione con una semplice dichiarazione. Questa non si chiama più “utilità pubblica” ma “utilità politica”. Dove sono poi gli atti formali per eliminare la dichiarazione di pubblica utilità del sottopasso?.
7° – Nella convenzione integrativa sottoscritta il 17.12.2020:
Il sottopasso doveva essere collaudato entro il 17.09.2022 sei mesi prima della lettera RFI. Perché il Comune ha latitato nei controlli lasciando passare il tempo e dando la possibilità di non effettuare l’opera?
Altro che “impegno di trasformare le risorse disponibili in opere concrete al servizio della città, nel pieno rispetto delle regole e dell’interesse pubblico” come ci vuol far credere l’assessore Cameruccio! Non è azzardato ipotizzare interessi diversi che, seppur legittimi da parte di chi li ha promossi, non possono trovare l’Amministrazione Comunale acquiescente se non corrispondono anche ad interessi pubblici.
Nella gestione dell’urbanistica la gestione dell’Assessore Cameruccio lascia parecchie perplessità con l’aggiunta dell’assenza del Sindaco all’atto di alcune decisioni su grandi complessi immobiliari. Come anticipato nel comunicato del 01/07/25, nelle prossime settimane continueranno gli approfondimenti su alcune realizzazioni immobiliari della Amministrazione Olivetti in modo che i senigalliesi possano rendersi conto se la loro idea di “bene pubblico” nel settore urbanistico corrisponde a quella dell’Amministrazione Olivetti.
Gennaro Campanile
Consigliere Comune Senigallia
Gennaro Campanile
Pubblicato Martedì 21 ottobre, 2025 
alle ore 11:17
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