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Sospensione docente Palermo, “dove è finita la libertà d’espressione?”

Un gruppo di insegnanti di Senigallia: "la scuola non è il luogo dell'ascolto e della pluralità di pensieri?"

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I docenti del comitato Sos Razzismo – noi ci siamo, gruppo di Senigallia, intende manifestare solidarietà, supporto e sostegno morale alla professoressa Rosa Maria Dell’Aria ed esprimere un atto di protesta verso l’ingiusta sospensione della docente di Palermo che non avrebbe vigilato correttamente sul lavoro degli studenti.

Ora noi docenti ci chiediamo se sia possibile vigilare sul pensiero altrui o decidere cosa pensano i ragazzi. Questo ‘vigilare’ non è forse una forma di controllo di chi non è in linea con il pensiero dominante, che limita la libera espressione?! La scuola, che viviamo ogni giorno nella relazione con i nostri alunni, è uno spazio di condivisione, confronto, di libertà, di rispetto reciproco e delle regole di convivenza civile, che deve stimolare i ragazzi allo sviluppo di uno spirito critico, alla capacità di farsi una idea propria e di saperla sostenere con argomentazioni autorevoli e valide anche quando queste divergono da quelle dominanti.

La scuola è il luogo che insegna l’ascolto, l’accoglienza della pluralità del pensiero, visto come ricchezza e risorsa e non come divergenza o competizione tra gli uni e gli altri. Dalla condivisione di questa pluralità nasce una comunità che vive nella concordia e amorevolezza, non nell’ostilità, nel conflitto, nella prevaricazione, nell’egoismo.

Solo se c’è la libertà d’espressione è garantito il confronto delle idee e si possono accettare le differenze. E questa accettazione si basa sul rispetto e sul riconoscimento della dignità della persona. Ledere questa libertà, significa ledere il valore più importante, che ci riconosce come persone di valore. La scuola è il luogo in cui questa ‘persona’, ancor prima di diventare studente o cittadino, cresce, si anima, si forma, si sviluppa in modo autonomo, critico e indipendente. Noi docenti siamo di certo la guida in questo percorso.

Portiamo sulle spalle una responsabilità enorme, che va sostenuta e supportata dalle Istituzioni, non di certo punita o sanzionata quando le nostre azioni aiutano l’individuo a esprimersi in libertà e con coscienza critica.

Per questo riteniamo gravissimo il fatto successo all’insegnante di Palermo.
Perchè poteva succedere a ognuno di noi. Perchè siamo tutti Rosa Maria Dell’Aria. Perchè riteniamo che insegnare a pensare non sia un reato. La libertà d’espressione è la base della nostra Democrazia. E se la professoressa è stata perseguita per vizio di forma o per cavilli burocratici, il nostro appoggio e la nostra protesta rimangono. Perchè i vizi di forma non dovrebbero essere più importanti della dignità di una persona umana. Mai. In tal caso, la legge è inadempiente, non la professoressa.
Mobilitiamoci tutti.
Solidarietà a Rosa Maria Dell’Aria.
Solidarietà a studenti, docenti e dirigenti.

Da

Comitato Sos Razzismo – noi ci siamo, gruppo di Senigallia (AN)

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