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Sì alla fusione ma uniformiamoci noi al modello “Morro”

Paradisi: "Non è vero, come sostengono alcuni esponenti della maggioranza, che le tasse diminuiranno"

Optovolante - Ottica a Senigallia
Roberto Paradisi

Ho votato “si” in consiglio comunale al progetto di incorporazione di Morro d’Alba a Senigallia. Ritengo persino ovvio dover precisare che, quando un comune più grande incorpora un comune più piccolo, chi ne trae più vantaggio è il primo. Senigallia amplierà i propri confini, moltiplicherà le opportunità, avrà diritto a maggiori finanziamenti, sarà chiamata a nuove sfide.

E’ vero che avrà più territorio da gestire ma avrà anche più contribuenti e maggior gettito tributario. Ampliarsi è una vocazione connaturata ad una comunità organizzata. Detto questo, non riesco a sposare i toni trionfalistici di chi sposa il “si” (con assessori che sparano numeri al lotto in riferimento ai possibili maggiori introiti) né quelli catastrofici di chi sposa il “no” (dai quali non ho fino ad ora ascoltato una sola argomentazione convincente). Comprendo ovviamente chi difende l’identità storica e culturale di Morro d’Alba (se fossi cittadino di Morro avrei avuto più difficoltà a decidere come schierarmi).

Detto questo però, una considerazione va fatta. Non è vero, come sostengono alcuni esponenti della maggioranza, che le tasse diminuiranno. Le tasse, nella previsione dei nostri amministratori e dirigenti, aumenteranno invece gradualmente per i cittadini di Morro d’Alba (che hanno tasse alte ma non altissime come le nostre). Lo hanno fatto intendere chiaramente il dirigente Filonzi e il sindaco di Morro in commissione.

La tendenza sarà quella di omogeneizzare le tassazioni verso il modello senigalliese (proposito ovviamente non inserito nel progetto votato in consiglio comunale). Ecco, se c’è una cosa di inaccettabile in questa prospettiva è proprio tale proposito. Come ho spiegato in Commissione, per rendere vantaggiosa anche per Morro l’incorporazione la tendenza deve essere invertita. Dovrà essere Senigallia (che ha ricevuto più volte il monito dei revisori dei conti che hanno denunciato il livello di tassazione ormai sulla soglia massima) ad uniformarsi alla tassazione di Morro e non viceversa.

E tale tendenza dovrà valere anche in altri campi: pensiamo alle restrizioni edilizie soffocanti presenti a Senigallia e assenti a Morro, al “modus operandi” del nostro ufficio urbanistica e ai livelli inaccettabili a cui sono arrivati a Senigallia gli oneri di urbanizzazione … . Ecco, in tutto questo, dovremmo noi uniformarci a Morro e non viceversa.

Su questo occorre insistere facendo leva, nel confronto tra le opportunità e le libertà che hanno i cittadini delle due comunità, sull’opportunità di seguire il modello meno penalizzante per i cittadini. Questo, a mio avviso, deve essere il ruolo dell’opposizione. Non schierarsi, a Senigallia, per un “no” pregiudiziale. Ma vigilare e spingere affinché, per i senigalliesi, si aprano spiragli di maggiori spazi e maggiori libertà amministrative.

Commenti
Solo un commento
Marcello Liverani
Marcello Liverani 2016-09-28 20:07:19
In linea di massima, seguendo il tuo pensiero e i tuoi "consigli" che ritengo anche giusti, posso condividere tutto il tuo pensiero. Purtroppo però, caro Roberto, non sei tu a fare il Sindaco a Senigallia, è Mangialardi, di estrazione PD e con mire politiche ambiziose. E si da il caso che personalmente NON ripongo neanche una briciola di fiducia nel Mangialardi Sindaco e neanche nel Mangialardi persona, così come non la ripongo in nessuno della Giunta e della maggioranza. Ergo, condivido il tuo pensiero, ma non essendo tu quello che prende le decisioni per Senigallia, ma Mangialardi, il mio NO è tutto tondo, senza se e senza ma!
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