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LUAS: lezione-testimonianza tenuta da Lorenzo Cicconi Massi

Il fotografo e regista senigalliese ha parlato del suo percorso formativo

Lorenzo Cicconi Massi

Per il corso di storia e tecniche della fotografia della Luas, venerdì 11 aprile alla biblioteca comunale c’è stata un’appassionante lezione-testimonianza di Lorenzo Cicconi Massi. Il fotografo e regista senigalliese, che ha raggiunto una notevole notorietà nel settore dell’immagine, ha parlato delle sue esperienze fotografiche e cinematografiche.

Ha illustrato con semplicità ed emozione il suo percorso formativo. Ha preso le mosse dalla frequenza universitaria, conclusasi con una laurea sulla fotografia di Mario Giacomelli. E’ poi giunto a motivare criticamente ed esteticamente i suoi successi nel campo della fotografia, dove si è aggiudicato riconoscimenti internazionali. Si è soffermato sull’ elaborazione di quello che è il suo personale linguaggio cinematografico.

Ormai della fotografia di Cicconi Massi si sa parecchio. C’è un comune sentire. Si intuisce che è lui l’erede di Mario Giacomelli, che porta avanti la sua lezione. Quello che riesce a farti vedere cose che da solo non vedresti. Ci sono poi i riscontri oggettivi dei successi, ci sono le pubblicazioni di Contrasto. Quindi è particolarmente sul tema del linguaggio cinematografico che la lezione è stata di grande interesse, di grande presa, perché il regista ha mostrato e commentato alcuni dei filmati che costituiscono i suoi esordi e che mettono bene in mostra anche didatticamente le finalità e i modi della sua urgenza espressiva.

Colloquiando con gli studenti della Luas e con il prof. Bugatti, che coordina il corso di storia e tecniche della fotografia, Lorenzo Cicconi Massi ha saputo spiegare molto bene i meccanismi del suo amare la fotografia e del suo fare cinema. Proprio con l’immagine in movimento, Lorenzo Cicconi Massi ha iniziato nel 1982. Tutto è cominciato usando la telecamera che prendevano di nascosto ad Edmo Leopoldi lui, il figlio di Leopoldi, Amleto, Corrado Bacchiocchi e Paolo Fornaroli, che è poi diventato uno stretto collaboratore di Lorenzo Cicconi Massi. Insieme, come ha raccontato, hanno passato anni a sperimentare inquadrature e ad inventare scene.

Poi c’è stata la forte passione che ha condotto Lorenzo Cicconi Massi a scattare le prime foto. Anche in questo caso è stato fondamentale l’utilizzo, generosamente gratuito, della camera oscura nel retro di “Foto Leopoldi”. Nello studio di Leopoldi, Cicconi Massi ha scoperto il mondo dello sviluppo, della stampa e la magia della luce. Già Nel 1989, con la serie fotografica “Le strade per giocare”, la personalità fotografica di Lorenzo Cicconi Massi è apparsa delineata.

“Quella serie”, dice Lorenzo, “rimane una delle mie intuizioni più felici“. Del suo percorso cinematografico Cicconi Massi ha raccontato proprio tutti i meccanismi. Perciò è stato ascoltato con interesse e assai applaudito da tutti. Scherzosamente, ha anche mandato un saluto a Scamarcio, l’attore che è stato lanciato da un suo film.

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