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Passi carrabili: “l’unico fine della Provincia di Ancona è fare cassa”

L'Unione Consumatori risponde all'ente: "il canone va pagato solo se c'è occupazione di suolo pubblico"

L'avv. Corrado Canafoglia

La Provincia di Ancona accusa l’Unione Nazionale Consumatori di “disinformare i cittadini sull’applicazione del Canoneoccupazione suolo e aree pubbliche” (COSAP) sui liberi accessi su strade provinciali.

L’U.N.C. invece contesta l’azione portata avanti dalla Provincia, in quanto il canone va pagato solo quando vi è un’occupazione di suolo pubblico: così è dal 1999 nel nostro territorio provinciale.

L’UNC non sostiene l’illegittimità del canone, che va versato in caso di occupazioni del suolo pubblico temporanee o permanenti, ma l’illegittimo e recente tentativo di applicazione del COSAP a passi carrabili a raso che non occupano di fatto il suolo pubblico.

Il 4.12.2012 la Provincia di Ancona ha approvato il relativo Regolamento, ove all’art.28 definisce gli accessi carrabili per cui occorre pagare il canone come “quei manufatti, realizzati senza titolo e su prescrizione della Provincia , costituiti generalmente da listoni di pietra o da appositi intervalli lasciati nei marciapiedi  o, comunque, da un modifica del piano stradale intesa a facilitare l’accesso ai veicoli alla proprietà privata per un’apertura superiore a cm 120“.

Quindi deve pagare il canone solo chi rientra in tale ipotesi e non chi ha un semplice libero accesso con “passaggio a raso“, posto a filo della carreggiata e quindi privo di alcuna opera visibile.

Anche la Cassazione (16733/2007) sostiene l’esenzione della TOSAP (tassa occupazioni suolo ed aree pubbliche) – identica nella sostanza al Cosap ma diversa nella natura costituendo la prima un tributo ed il secondo un canone – , “per i passaggi a raso, ossia posti a filo del piano stradale  e mancanti di opere visibili, tali da render e concreta l’occupazione e certa la superficie sottratta all’uso pubblico“.

La Provincia vuole far passare l’operazione “come intervento  di giustizia fiscale ed amministrativa  per tutelare quanti hanno sempre pagato il canone, tutelandoli dai cittadini che per anni ne hanno goduto abusivamente“.

In realtà l’unico fine della P.A. risulta quella di voler ancora una volta far cassa“a discapito dei cittadini, accusati di essere stati sin ad oggi degli occupanti “abusivi“del suolo pubblico e tenuti al versamento di annualità pregresse del COSAP, sulla base di un regolamento approvato nel 2012!
Siamo altresì fortemente contrari a distinzioni tra agricoltori e semplici cittadini, in quanto se attuate sarebbero incostituzionali.

In questo disastrato Paese occorre incominciare ad obbligare tutti a pagare quando però è dovuto, evitando spinte lobbistiche, ed impostando un corretto e trasparente rapporto tra cittadini (tra i quali si annoverano anche gli agricoltori) e la Pubblica Amministrazione.

Al fine di consentire una corretta informazione ai cittadini, l’UNC invita la Provincia di Ancona ad un incontro pubblico con i cittadini, per spiegare alla collettività le ragioni del proprio operato e soprattutto a far capire con chiarezza chi deve pagare e chi è esonerato.

Preme far capire che tale problema riguarda migliaia di cittadini della nostra Provincia, i quali si trovano nella difficoltà di capire se debbono pagare o meno tale ulteriore balzello non dovuto come sopra detto, ma soprattutto per importi consistenti che possono arrivare anche a varie migliaia di euro.

Mentre i nostri politici a Roma discutono se far pagare o meno l’IMU sulla prima casa per alcune centinaia di euro, nella nostra Provincia si chiede a molti nostri conterranei di pagare importi elevati per il Cosap.
Giova ricordare che l’assurdità di tale situazione sta tutta nel fatto che pur pagando tale canone, non è poi detto che l’accesso venga autorizzato dall’Ente!

Al danno la beffa: è ora di far basta e soprattutto di far chiarezza, considerato che in questi tempi di crisi non si possono strangolare i cittadini con tasse e balzelli.

 

da Coordinamento regionale Unione Nazionale Consumatori

Avv. Corrado Canafoglia, Avv. Elisa Pellegrini, Dr.ssa Paola Tombolini

Commenti
Ci sono 3 commenti
Massimo 2013-05-31 14:37:25
Complimenti per l'intervento,io pago l'accesso regolarmente da 13 anni e mio padre prima di me.
Il vostro è un aiuto, nemmeno tanto celato,nei confronti di chi non ha mai pagato!
Bravi veramente bravi!
Claudia Perticaroli
avv. Corrado Canafoglia 2013-05-31 18:32:08
Preg.mo Sig. Massimo, la battaglia che stiamo portando avanti, su sollecitazione di tanti proprietari residenti nella Ns. Provincia, è diretta a tutelare chi non deve pagare tale balzello, secono la normativa vigente. Non tutti coloro che hanno un libero accesso sulla strada debbono infatti pagare, ma solo quelli che occupano con opere visbili il suolo pubblico.
Se Le interessa siamo a Sua disposizione per farLe leggere i documenti, i testi della legge e le sentenze in materia. Cordialmente La saluto.
Eraldo Raffaeli 2013-06-01 17:56:07
Condivido pienamente il fatto che la Provincia di Ancona sta facendo questa cosa per far cassa. Ho pensato subito anch'io così appena ho visto la richiesta; tra l'altro hanno fatto lasciare la loro richiesta in maniera anonima ed indiscriminata, sui cancelli o nelle buche delle lettere, non attraverso regolare posta; così, ad es., anche a me è arrivata la richiesta anche se è da 7 anni che sto pagando un accesso di circa 5,5 mt, pur avendo un cancello di soli 3 mt, posizionato su una recinzione arretrata di circa 6 mt dal confine della strada.
Peggio è successo a mio fratello che ha dovuto sanare una situazione pregressa per 6 anni, pur essendo in possesso di regolare permesso ANAS (e quindi non aveva pagato non per colpa sua, ma a causa della burocrazia ed inefficienza dell'Ente Provincia).
Chiaramente le modalità ed entità delle richieste non mi sembrano corrette o, comunque, politicamente e socialmente poco opportuna, soprattutto in questo momento di crisi economica.
Per favore, fateci sapere come recuperate quanto pagato.
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