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Cesanella di Senigallia, gli imprenditori chiedono provvedimenti su fisco e lavoro

Lunedì 8 ottobre la CNA chiederà il rilancio economico dell'area

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La zona artigianale della Cesanella

Lunedì 8 ottobre pomeriggio in tanti si recheranno presso la sala dello Stop&Go per chiedere un forte impegno politico mirato a conseguire con successo la strada tracciata dalle senatrici Amati e Magistrelli. Presenti oltre alla senatrice Amati, il sindaco Mangialardi e il commissario straordinario della prov. di Ancona Casagrande.Santini: “Alleggerire il carico fiscale e tagliare il costo del lavoro, allentare la morsa dei balzelli e degli adempimenti e stimolare la ripresa degli investimenti sono temi centrali da rimarcare con forza nell’agenda politica di questo Paese.

Da Senigallia proveremo ad offrire il nostro contributo, affinché il Governo attuale e soprattutto quello futuro si occupi di questi temi con più coraggio e convinzione, per recuperare competitività e tornare a guardare al futuro con fiducia“.

L’appuntamento con gli imprenditori della Cesanella è fissato per lunedì 8 ottobre alle 18,30 e già in tanti hanno manifestato la volontà di essere presenti per approfondire il tema proposto, ovvero questa opportunità, che giunge inaspettata e assai gradita in una fase di incertezza generale circa le prospettive di ripresa economica, alla quale si aggiunge la scure fiscale, il rincaro dei costi aziendali e la freddezza del sistema creditizio.

Le attività della Cesanella che fanno parte delle 1400 imprese artigianali senigalliesi e che danno lavoro a oltre 2000 persone, saranno presenti compatte e determinate insieme alla CNA nell’accordare alla politica sana e avulsa dalle malversazioni alle quali stiamo assistendo sgomenti da troppo tempo, la fiducia e la spinta sindacale necessaria per acquisire un provvedimento che potrebbe riqualificare e rilanciare la più importante area ad insediamento produttivo di Senigallia.

La CNA inoltre, dopo aver chiamato in adunata le imprese per comprendere i contenuti del disegno di legge in questione, fa appello ad uno sforzo congiunto tra le altre municipalità interessate, ovvero quella di Ancona e Jesi, e tra tutti i livelli istituzionali, a cominciare dalla regione e dalla provincia, affinché abbattano i confini amministrativi e lavorino secondo le rispettive competenze per avallare l’istituzione del “punto franco”.

Tale percorso può rappresentare un punto di partenza per assegnare all’artigianato e alle pmi il ruolo di “quarta gamba”dell’economia cittadina, in una fase in cui l’edilizia perde terreno, il commercio al dettaglio segna il passo e il turismo stenta a tenere le posizioni degli anni scorsi.

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