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Senigallia: la Croce Rossa organizza un corso sul diritto internazionale

Particolare attenzione sarà rivolta alle norme per la protezione dei civili durante i conflitti

Sede Croce Rossa Senigallia

Con il patrocinio del Comune di Senigallia, il Comitato locale della Croce Rossa Italiana organizza un corso informativo sul diritto internazionale umanitario (DIU).

La responsabile organizzativa dott.ssa Camilla Giuliani, istruttrice D.I.U per la  Croce Rossa, illustrando l’iniziativa ricorda l’importanza di questo poco conosciuto corpo di norme e trattati internazionali che gli Stati devono applicare nei conflitti armati, sia internazionali sia interni.

E’ un “corpus juris umanitario” in quanto  raccoglie regole volte a porre limiti all’impiego di mezzi e metodi di combattimento da un lato e a proteggere civili e non combattenti dall’altro.

Tra i compiti istitituzionali del movimento di Croce Rossa, spiega il Commissario del Comitato CRI di Senigallia dr. Giarrico Giacchetta,  si colloca la diffusione del DIU, ad ogni livello: dalle norme basilari di conoscenza comune, alle applicazioni più specialistiche e questa iniziativa si colloca nell’ambito degli impegni che, anche a livello locale, la Croce Rossa assume e sviluppa grazie ai suoi volontari.

Il dr. Giacchetta precisa che il corso, che si terrà presso il XIV Reparto Mobile della Polizia di Stato, è rivolto al personale militare, ai corpi di polizia e di soccorso sia di Senigallia sia degli altri Comuni della regione ed è parimenti esteso alla partecipazione dei volontari e dipendenti della CRI.

La conduzione del corso è affidata al locale Nucleo Arruolamenti e Attività Promozionali del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana. Si tratta di una componente volontaristica come le altre della CRI – spiega il cap. (cgd) Renato Pizzi, responsabile del Nucleo e direttore del corso- ausiliaria della Sanità militare. I nostri volontari operano come tutti i colleghi delle altre componenti nelle attività quotidiane della CRI, ma qualora precettati e richiamati in servizio, indossano l’uniforme e si integrano nella struttura operativa del Corpo, per essere assegnati alle mansioni che la legge attribuisce in ambito sanitario al Corpo Militare.

Nel recente passato ad esempio, il Corpo Militare CRI ha allestito e gestito per ben tre anni un ospedale da campo nella località di Nassirya in Irak nell’ambito della missione militare italiana, impiegando complessivamente oltre 1800 persone tra medici, infermieri e personale tecnico e logistico. Oggi nostre unità mediche sono impiegate in diversi scenari internazionali, laddove richiesto dalle Forze Armate italiane.

Per questa peculiarità della nostra componente, conclude il cap. Pizzi, che ha ottenuto il diploma di consigliere giuridico per le Forze Armate presso il Centro Alti Studi Difesa, abbiamo una attenzione particolare allo scambio di informazioni e conoscenze con le strutture militari, di polizia e di soccorso. Nel programmare questo corso, ad esempio, abbiamo voluto dedicare particolare enfasi alle norme di comportamento e alle regole di protezione dei civili nei casi di guerre civili e disordini interni, fattispecie sempre più diffuse purtroppo, nel mondo del terzo millennio.

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