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Al teatro Portone di Senigallia va in scena "Aria, soffio di vita"

Musica e parole per contemplare il creato e riflettere su come custodirlo

aria soffio di vita locandinaSalvaguardia del Creato: una serata per riflettere e stare bene con musica e testi per fermarsi a pensare e ripartire con uno sguardo più contemplativo che aiuti ad avere uno stile di vita sobrio e attento. E’ lo scopo dell’appuntamento organizzato dalla diocesi di Senigallia tramite al Commissione per la pastorale sociale e la Caritas: una serata di musica e parole per contemplare il creato e riflettere su come custodirlo presso il Teatro Portone a Senigallia, venerdì 25 settembre alle ore 21.

Il tema della serata è sull’aria come dono di vita; infatti è evidente a tutti che senza aria non c’è vita. In questo 2009 in cui ricorre l’ottavo centenario della presentazione della regola da parte di san Francesco a papa Innocenzo III, è il Cantico delle creature di frate Francesco a fare da sfondo a tale giornata. Il santo d’Assisi infatti ringrazia il Signore “per frate vento et per aere et nubilo et sereno et onne tempo”.

In quanto credenti i cristiani sono chiamati ad un particolare impegno di custodia del creato; tale attenzione nasce appunto dalla fede cristiana e trova il suo fondamento nella Parola di Dio. Nella Genesi Dio soffia nelle narici dell’uomo per indicare che ogni forma di vita rinvia in ultima analisi allo “Spirito”; anche Gesù, dopo la risurrezione, alita sui discepoli donando il suo Spirito. Ma, insieme al “soffio della vita” si manifesta anche il peccato di cui la crisi ecologica è una conseguenza. Quindi se come cristiani si prende coscienza del peccato che nasce da un rapporto sbagliato con il creato, si è pure chiamati alla conversione ecologica. Come chiesa diocesana abbiamo iniziato a vivere il progetto “Con il mondo negli occhi” che ha come obiettivo il cambiamento dello stile di vita all’interno della Chiesa: partire da sé per poter poi proporre a tutti alcune scelte concrete e pratiche per uno stile di vita sostenibile ed equo.

Al corretto rapporto dell’uomo con l’ambiente il santo padre Benedetto XVI dedica alcuni paragrafi dell’enciclica “Caritas in veritate”. Il papa scrive che il creato “è stato donato da Dio a tutti e il suo uso rappresenta per noi una responsabilità verso i poveri, le generazioni future e l’umanità intera”. Nell’enciclica il pontefice censura l’incetta delle risorse naturali che genera sfruttamento e frequenti conflitti e l’accaparramento energetico che rappresenta un grave impedimento per i paesi poveri. Benedetto XVI poi sottolinea che “ il libro della natura è uno e indivisibile, sul versante della vita, della sessualità, del matrimonio, della famiglia, delle relazioni sociali, in una parola dello sviluppo umano integrale”.

La Giornata per la salvaguardia del creato aumenta la percezione della nostra responsabilità davanti al Creato. Essa implica una conversione, un cambiamento di percorso che rifiuti comportamenti strumentali, utilitaristici ed egoistici che apportano gravi ferite alla natura e all’umanità: se riusciremo a leggere il grandioso libro della natura con ammirazione per il bello che essa esprime e ci partecipa, avremo riscoperto una di quelle forme della religiosità che più possono avvicinarci al concetto di un Dio provvidente che crea il mondo per il bene e per una finalità che è vantaggiosa per tutta l’umanità. Infatti, di qui non può che venire la gratitudine che dobbiamo a Dio e al suo dono.

La Voce Misena
Pubblicato Martedì 22 settembre, 2009 
alle ore 20:33
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