Città Romana di Suasa: i risultati della campagna scavi 2006
La presentazione ufficiale mercoledì 12 luglio alle ore 18.00
Il 12 luglio alle ore 18,00 verranno presentati al pubblico i risultati dell’ultima campagna di scavo a Suasa.
Dal 19 giugno fino al 14 luglio sono in corso le ricerche archeologiche nella città romana di Suasa, all’interno delle annuali campagne di scavo condotte dal Dipartimento di Archeologia dell’Università di Bologna, in accordo con la Soprintendenza per i Ben Archeologici delle Marche e grazie al supporto fornito da Consorzio città romana di Suasa.
Si tratta di un campo scuola che ospita circa 40 studenti e specializzandi dell’Ateneo bolognese, oltre ad alcuni provenienti da altre università italiane e straniere.
Le indagini di quest’ultimo anno si concentrano all’interno di due importanti settori della città romana: la grande area occupata dalla piazza del foro e il giardino di una dimora signorile nota come Domus dei Coiedii, dal nome della famiglia proprietaria.
Gli scavi del foro, il cui impianto risale alla prima imperiale (prima metà del I secolo d.C.), hanno recentemente riportato in luce alcune strutture anteriori di carattere sacro risalenti all’epoca repubblicana. Si tratta di due edifici a probabile carattere sacro, e di un altro vasto ambiente, di cui non si conosce con esattezza la funzione, pavimentato con mattonelle romboidali. Inoltre ai margini del perimetro del foro imperiale è stata individuata un condotto fognario di rilevanti dimensioni e parzialmente praticabile.
Per quanto riguarda la Domus dei Coiedii, in gran parte già scavata e visitabile, caratterizzata da numerosi pavimenti di grande pregio in mosaico o tarsie marmoree, si sta invece procedendo allo scavo di un settore dell’ampio giardino, con una fontana-ninfeo, che in età imperiale avanzata subì un cambiamento di uso caratterizzato dall’impianto di alcune strutture produttive. Tra i rinvenimenti di questa campagna si segnala una lunga canaletta e uno strato di terreno contenente numerosissimi frammenti di grosse anfore a fondo piatto, normalmente utilizzate per il trasporto del vino, tipiche dell’area romagnola ma prodotte anche nelle Marche. Al centro del giardino, posto in modo da costituire quasi un fronte scenografico per chi proveniva dall’ingresso principale, sono stati individuati i resti del probabile ninfeo, crollato all’interno di una grande piscina pavimentata in cocciopesto. Proprio all’interno di questo crollo di macerie, successivamente spianato quando la vasca non fu più tenuta in funzione per il cambiamento di uso di cui si è detto, è stata rinvenuta una statua maschile in marmo di grandezza inferiore al vero, che rappresenta uno dei rinvenimenti più interessanti delle ultime ricerche.



























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