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Francesco, il team dei sogni si riunisce per l’addio

Tutti gli ex campioni della Sira al funerale di Filipponi, lo strazio della compagna

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Se n’è andato in una bara di legno chiaro portata a spalla dagli amici e dagli ex compagni di squadra della Sira Falconara. Ai lati del feretro due ali di folla, applausi e lacrime. Centinaia di persone hanno dato ieri pomeriggio l’estremo saluto a Francesco Filipponi, il 38enne ex pallavolista della Sira morto nella serata di venerdì nello schianto tra il proprio scooter ed un’automobile all’incrocio tra via Capanna e via Mandriola a Senigallia.L’Honda Pantheon di Filipponi procedeva nella discesa che da Sant’Angelo conduce al centro di Senigallia quando è andato a sbattere violentemente contro una Volkswagen Passat che stava voltando a sinistra verso via della Mandriola. L’impatto violentissimo non ha dato scampo all’ex pallavolista che è morto sul colpo. Francesco Filipponi, già da qualche anno, viveva insieme alla compagna Federica a Senigallia, in una casa del borgo di Sant’Angelo, a poco più di un chilometro dal luogo dell’incidente.Tuttavia era ad Arcevia che lo sfortunato 38enne era nato. Lì ancora vivono i genitori Giancarlo e Rita oltre alla sorella Francesca.Al funerale di ieri, nella Collegiata di San Medardo, c’era una folla enorme e commossa, composta dagli amici arceviesi, quelli senigalliesi, dagli ex compagni di squadra della Sira e dai colleghi di lavoro dell’Api di Falconara. Lavorava e giocava a pallavolo Francesco, e faceva sacrifici enormi per non perdere neanche un allenamento nonostante il suo lavoro di tecnico d’impianti nella raffineria falconarese. I colleghi di lavoro gli davano spesso il cambio nei turni per consentirgli di allenarsi. Lo facevano volentieri perché erano tutti tifosi speciali di quel ragazzo buono e sempre disponibile a restituire con gli interessi i favori ricevuti. Giocando nel ruolo di libero Filipponi era stato determinante per l’ultima promozione della Sira in A/1 nella stagione 2000-2001 e l’anno successivo, finalmente, aveva avuto la soddisfazione di giocare un campionato nella categoria maggiore, il suo ultimo desiderio prima di appendere le scarpe al chiodo.Ieri c’erano tanti volti noti del volley falconarese nella chiesa di Arcevia, da Masciarelli a Fracascia, da Lombardi a Rossetti: alcuni di loro hanno portato la bara a spalla lungo la discesa dalla chiesa al cimitero. Distrutta dal dolore Federica, la compagna di Francesco. Il suo pianto ed i suoi singhiozzi hanno gelato il sangue dei presenti fuori della chiesa al momento dell’uscita della bara. Gli amici l’hanno sorretta a fatica mentre, priva di forze, stava lasciandosi cadere a terra.Toccante la cerimonia nella quale il parroco ha ricordato la bontà e la generosità d’animo di Francesco. Un biglietto con un messaggio di speranza era appoggiato sulla bara in mezzo ai fiori: c’era scritto “non perderemo mai colui che amiamo perché lo ameremo in colui che non perderemo”. Un messaggio intriso di “religiosità” scritto da un anonimo e letto dal parroco durante l’omelia. Francesco Filipponi riposa ora nella tomba di famiglia al cimitero di Arcevia.
di Marco Benarrivo

Pubblicato Lunedì 24 maggio, 2004 
alle ore 10:24
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