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Palazzo Gherardi e la decisione della Provincia

"La cronaca di una decisione già annunciata da tempo."

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Ancona, 22 ottobre 2003
"La decisione della Giunta provinciale e del presidente Giancarli di rinunciare alla ristrutturazione di palazzo Gherardi, quale sede del liceo classico "Perticari", non può essere scaricata sull’ordinanza governativa antisismica, che ben poco aggiunge alla vigente e rigida normativa già in essere da qualche anno. E non ci si può neanche riferire alla relazione tecnica dell’Università di Ancona protocollata il 26 settembre di quest’anno perché quel parere è basato essenzialmente su un metodo di verifica esposto in due direttive tecniche della regione Umbria e della regione Marche del 1998 in attuazione della legge 61 dello stesso anno. Un metodo, tra l’altro, impiegato per la verifica degli edifici danneggiati dal terremoto umbro-marchigiano del 1997 e considerato il più veritiero rispetto agli altri."E’ quanto sostengono i consiglieri provinciali di Alleanza nazionale, Ennio Mencarelli e Massimo Bello, in relazione a quanto dichiarato dal presidente della Giunta provinciale Enzo Giancarli, al quale – in una nota – rispondono che "questa decisione ha più un peso politico che tecnico.""Se le cose stanno così – si domandano i due esponenti di An – come mai queste verifiche non sono state effettuate prima di annunciare il recupero di palazzo Gherardi? Perché ciò non è stato fatto nel momento in cui il presidente Giancarli e la Giunta provinciale, nel gennaio 2002, hanno presentato il progetto di ristrutturazione dell’edificio alla città di Senigallia?"Richieste legittime, su cui i due consiglieri provinciali del partito di Fini vogliono chiarezza perché "le dichiarazioni di Giancarli – dicono Mencarelli e Bello – sono del tutto pretestuose." In proposito, infatti, il presidente ed il vice presidente del gruppo di An in consiglio provinciale hanno chiesto la convocazione della competente commissione consiliare per avere tutti i chiarimenti dall’assessore Linguiti."Scoprire solo ora – aggiungono – che l’intervento su palazzo Gherardi sia divenuto irrazionale e insoddisfacente ha il sapore di una presa in giro oppure, come crediamo che sia, è la constatazione di una volontà politica, che è stata sempre fragile di fronte al recupero di questo edificio di importanza storica per Senigallia. Si è volutamente fatto sperare tutti che la situazione fosse finalmente giunta al suo ultimo atto per poi, alla fine, far apparire dal cilindro la notizia che ciò è diventato impossibile per motivi tecnici e per colpa di una normativa, peraltro già a conoscenza di tutti gli uffici ed enti pubblici.""La cosa, però, non ci sorprende – proseguono Mencarelli e Bello – perché i primi sintomi di questo cambio di rotta da parte della Giunta provinciale l’avevamo percepita durante i dibattiti istituzionali svolti sia in consiglio che in sede di commissione, ove il nuovo assessore provinciale all’edilizia scolastica, Donatella Linguiti, subentrata alla senigalliese Patrizia Casagrande Esposto, aveva espresso più di una volta ed in modo inequivocabile la sua contrarietà al recupero di quell’edificio. E, purtroppo, non era la sola a farlo. Chi è contrario alla ristrutturazione di palazzo Gherardi si annida anche nel palazzo comunale di Senigallia e nel consiglio d’istituto del liceo. Quindi, nulla di nuovo, ma soltanto la cronaca di una decisione già annunciata da tempo.""Allo stato attuale – concludono Mencarelli e Bello – il Piano triennale delle opere pubbliche contiene ancora il progetto di ristrutturazione di palazzo Gherardi e la somma di cinque miliardi ed ottocento milioni di vecchie lire quali risorse destinate al suo recupero. Quindi, ci sono ancora i tempi ed i margini perché la Giunta provinciale torni sui propri passi, procedendo all’adeguamento normativo del progetto."
di ENNIO MENCARELLI E MASSIMO BELLO (A.N.)

Pubblicato Giovedì 23 ottobre, 2003 
alle ore 10:54
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