È probabile che l’approssimarsi della campagna elettorale faccia perdere al Partito Democratico e allo stesso Romano lucidità politica e contezza degli argomenti trattati, ma questo non può giustificare affermazioni che non trovano riscontro nella realtà dei fatti.

 

La Giunta regionale guidata da Francesco Acquaroli è stata chiara, trasparente e coerente: i 30 milioni di euro destinati alle strutture residenziali e assistenziali sono contenuti in atti ufficiali, regolarmente approvati, e finalizzati alle Residenze Protette, come previsto dalla normativa vigente. Invitiamo il consigliere Romano ad approfondire meglio il contenuto di tali provvedimenti, invece di fermarsi a ricostruzioni sommarie o, peggio, a interpretazioni funzionali alla polemica politica.

 

Le procedure messe in campo dalla Regione non rappresentano alcuna “retromarcia”, ma il naturale e doveroso rispetto delle regole, delle competenze e dei percorsi amministrativi necessari per garantire correttezza, legittimità e sostenibilità degli interventi. Parlare di esclusioni o di penalizzazioni per le strutture di Senigallia o del territorio è quindi fuorviante: nessuna struttura socio-sanitaria viene esclusa, tanto meno quelle della nostra città, che debbono seguire le procedure previste dall’ordinamento.

 

È bene ricordare che proprio grazie all’azione della Giunta Acquaroli il tema delle Residenze Protette e del sostegno alle famiglie è tornato centrale nell’agenda regionale, dopo decenni di immobilismo e sotto finanziamento da parte dei governi regionali e comunali di centrosinistra. Gli interventi annunciati e formalizzati rappresentano un cambio di passo concreto e responsabile, non slogan vuoti.

 

Fratelli d’Italia continuerà a lavorare con serietà, nel rispetto della legge e in dialogo con gli enti gestori, il Comune, la Regione e le strutture socio-sanitarie, per rafforzare la rete dei servizi e tutelare davvero gli anziani e le loro famiglie, come stiamo tra l’altro già facendo. Al Partito Democratico chiediamo meno propaganda e più studio degli atti: solo così si può contribuire in modo costruttivo al dibattito e all’interesse generale.