Il Partito Democratico di Senigallia esprime forte preoccupazione per il livello del dibattito politico mostrato nel recente video diffuso su Facebook, in cui il neo consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Corrado Canafoglia, sceglie di utilizzare meno di quattro minuti di intervento pubblico non per illustrare risultati, visioni o proposte, ma per dileggiare in modo infantile il consigliere regionale Maurizio Mangialardi, sotto lo sguardo tra  l’imbarazzato e il compiaciuto del sindaco Olivetti e del presidente della Regione Acquaroli. 

 

Una figura pubblica e rappresentante delle istituzioni democratiche che ricorre ad aggressività verbale, cattiveria e demonizzazione degli avversari politici. Un linguaggio di questo tipo alimenta divisioni, ostilità e ulteriore aggressività. La politica deve essere un confronto di idee, non un’arena di odio e insulti: le parole hanno conseguenze, e quando chi parla in pubblico usa toni aggressivi può contribuire a legittimare una cultura della tensione e della polarizzazione che danneggia la democrazia stessa.

 

Dopo cinque anni di governo cittadino, la destra invece continua a evitare accuratamente ogni confronto sui fatti: sulla sanità in crisi, sulle politiche sociali indebolite, sulla gestione ancora incompiuta delle emergenze e sulla mancanza di una strategia credibile per il futuro della nostra città e del nostro territorio.

 

Quando non si hanno risultati da rivendicare, si sceglie la strada della derisione e dell’attacco personale.

 

Ma c’è un punto ancor più grave, che riguarda i ruoli nelle istituzioni. Lo stesso Canafoglia ricopre contemporaneamente il ruolo di commissario della Fondazione Città di Senigallia e quello di consigliere regionale. Una sovrapposizione di ruoli che solleva interrogativi politici rilevanti.

 

Se la IV Commissione Sanità e Politiche Sociali del Consiglio regionale, della quale Canafoglia è componente, chiedesse domani di audire il commissario della Fondazione, Canafoglia parlerebbe da commissario o da membro della commissione?

 

Chi controllerebbe chi? Il conflitto, almeno sotto il profilo politico, pare evidente. E resta da sapere se gli atti adottati dalla Fondazione da ottobre ad oggi siano pienamente al riparo da possibili profili di illegittimità.

 

Senigallia e le sue istituzioni meritano serietà, competenza e trasparenza. La nostra comunità non ha bisogno di spettacoli da social, ma di amministratori capaci di assumersi responsabilità e dare risposte reali.