Con il Trio Nebelmeer secondo convincente appuntamento per Senigallia Concerti
Pubblico numeroso e con molti giovani per l'ensemble francese che ha spaziato da Beethoven a Čajkovskij - FOTO

Il concerto ha confermato la direzione intrapresa da Federico Mondelci: portare a Senigallia musica di qualità e farla incontrare anche con chi, per età, vive il primo contatto con il repertorio classico e jazzistico. La presenza dei più giovani sposta sempre qualcosa nell’ascolto: sguardi non abituati, reazioni immediate, un’energia che contagia la sala.
Il pubblico, numeroso, risponde in modo netto: applausi pieni, diretti, senza formalità.
Il programma, due opere molto distanti tra loro. Si parte con l’Arciduca di Beethoven (Trio per pianoforte n. 7 in Si bemolle maggiore, op. 97), lavoro che spesso spinge la forma cameristica verso orizzonti quasi sinfonici. Il Trio Nebelmeer sceglie una via più tersa, fatta di linee che respirano e pesi ben distribuiti: un gesto musicale curato ma fluente, che non è mai apparso ingessato. L’architettura beethoveniana è restituita senza rinunciare a una certa intimità.
Si passa a Čajkovskij (Trio in La minore op. 50) e cambia tutto: densità, timbro, tensioni interne. Siamo ormai alla fine dell’Ottocento e il linguaggio si fa più introspettivo, più frastagliato. Le variazioni si susseguono come un terreno irregolare che richiede passo saldo e attenzione costante. Il trio mantiene un controllo rigoroso: nessuna ricerca dell’effetto, nessuna deriva enfatica. La verticalità del dolore čajkovskiano — legata alla morte dell’amico Nikolaj Rubinstein — è attraversata dai musicisti con pudore e rispetto.
L’accostamento dei due lavori mette in evidenza la duttilità del gruppo: stessa identità sonora, ma capacità di piegarla a esigenze espressive molto diverse senza perdere coerenza stilistica.
A fine serata, breve scambio nel retroscena con il direttore artistico. Poche frasi, qualche sorriso, un tono spontaneo: la stessa naturalezza che i Nebelmeer portano nella loro musica. Senigallia Notizie vi proporrà il video durante la giornata di martedì 2 dicembre.
Il Trio Nebelmeer — Arthur Decaris, Florian Pons e Loann Fourmental — è oggi tra le formazioni cameristiche francesi più interessanti. Il Premio Trio di Trieste 2024 ne ha consolidato il profilo internazionale: solidità tecnica, coesione e maturità interpretativa.
Il nome, Nebelmeer ci rimanda al dipinto Der Wanderer über dem Nebelmeer (Il Viandante sul mare di nebbia) del pittore tedesco Caspar David Friedrich e definisce una poetica romantica precisa: un suono che cerca profondità e si muove sulle soglie più che sulle certezze.
Il bis — l’Elegia op. 23 di Josef Suk — chiude la serata con la stessa sobrietà e lo stesso equilibrio che han guidato tutta l’esecuzione.
Organizzata dall’Associazione Lemuse, sotto la direzione artistica di Mondelci, Senigallia Concerti firma così un secondo appuntamento convincente.
Il prossimo evento è in programma il 14 dicembre, sempre al teatro: la FORM – Orchestra Filarmonica Marchigiana con Anna Tifu al violino e David Crescenzi sul podio. In cartellone Mendelssohn e Beethoven.
Info, abbonamenti e biglietti:
https://www.vivaticket.com/it/ticket/mendelsshon-beethoven/285179




































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