Il 21 novembre in tutta Italia si celebra la Giornata Nazionale degli Alberi, un appuntamento dedicato alla tutela del verde e alla promozione di una cultura ecologica e sostenibile.

Ma a Senigallia, anche quest’anno, la ricorrenza assume un sapore amaro. Negli ultimi cinque anni sarebbero stati abbattuti circa 500 alberi sul territorio comunale. Una cifra che mette in discussione quale sia la reale strategia di gestione del verde urbano. Il problema non è solo il numero degli abbattimenti, ma anche il modo in cui il verde viene rimpiazzato. In molti zone ed ex- viali della città, infatti, i grandi alberi rimossi sono stati sostituiti da giovani alberelli già in sofferenza, spesso “mezzi secchi”, incapaci di crescere in modo sano a causa di scarsa manutenzione, irrigazione insufficiente o errata scelta delle piante. In alcuni casi, al posto di alberi ad alto fusto sono state messe piante di pitosforo, una scelta che non restituirà mai alla città né l’ombra né i benefici ambientali garantiti dagli alberi maturi. Molti cittadini lamentano che così si perda non solo bellezza paesaggistica, ma anche qualità dell’aria, mitigazione del caldo estivo e biodiversità.

La Festa degli Alberi, pensata per riflettere sull’importanza del patrimonio arboreo, rischia dunque di trasformarsi in Senigallia in un’occasione per fare il punto su una progressiva perdita di verde. A fronte dei numerosissimi abbattimenti, i reimpianti non sembrano in grado di colmare il vuoto lasciato dagli alberi maturi, né di costruire un futuro più verde per le nuove generazioni. La Giornata degli Alberi dovrebbe essere una festa, ma a Senigallia rischia di diventare un promemoria di ciò che è andato perduto e di ciò che si potrebbe ancora salvare.

da Silvia Gervasi