A qusto riguardo vorrei intervenire innanzitutto su voci non veritiere circolate di un distacco da parte del circolo ed i dirigenti di Fratelli D Italia nei suoi confronti.  Niente di più falso, l’assessore Petetta partecipa a pieno titolo alla vita del partito ed è parte estremamente inclusiva della nostra comunità. 

 

Nessun allontanamento dalle chat ufficiali, rapporti in particolar modo con il sottoscritto, il Circolo e gli esponenti regionali ottimi. Chi diffonde notizie di rapporti incrinati è completamente fuori strada, cerca soltanto di creare zizzania per un tornaconto politico e lo voglio smentire in maniera ufficiale. Chiarito questo punto che penso dopo queste mie parole è chiaro a tutti  vorrei arrivare alla seconda strumentalizzazione,  operata nei confronti della Petetta da parte di Mangialardi e Bomprezzi che colgono qualsiasi occasione per screditare e strumentalizzare qualsiasi iniziativa o convegno che non sia congeniale al loro pensiero.

 

Invece di occuparsi delle figure barbine collezionate negli ultimi tempi e vorrei evidenziare il caso Mastrovincenzo a cui va da politico tutta la mia solidarietà per come è stato trattato, uno stile molto discutibile di come ti faccio fuori l avversario, invece che indignarsi di comportamenti poco civili che mettono in atto per eliminare l avversario interno, si preoccupano di un convegno organizzato dalla Petetta il 17 novembre che rientra nella normale dialettica sociale.

 

Non andando a fondo nel capire le motivazioni ed il contenuto di questo convegno che non vuole assolutamente inneggiare o giustificare il femminicidio, ma si permette soltanto con dei professionisti di capire perché molti uomini arrivano a commettere questi atti feroci e capire le motivazioni profonde di comportamenti irrazionali che trasformano le persone in animali. Il convegno è animato dallo scavare a fondo nell animo umano e non un disconoscere la verità. 

 

A dar man forte al nostro pensiero sono intervenute propri ieri in maniera bipartisan il segretario del PD e la nostra Giorgia Meloni fotografate insieme con ulteriori proposte rafforzative a tutela della donna e da noi condivise in maniera convinta. Spero in questo modo di aver sgombrato il campo da ogni tipo di disinformazione e invito Mangialardi e la Bomprezzi a partecipare per convincersi che hanno dato un giudizio superficiale della questione, attaccando la nostra Petetta a fini speculari mettendo come è loro consuetudine il ” Mostro in prima pagina. Il nostro assessore ha soltanto voluto scavare alla radice del problema, non equiparare un assassino di qualsiasi genere alla vittima.