“Sanità cittadina: Olivetti, dove sei finito?”
PD Senigallia denuncia: "Tre primari mai sostituiti, TAC fantasma, gettonisti al pronto soccorso, palazzina 118 in ritardo"

Durante la campagna elettorale il “moderato civico” (si fa per dire) Olivetti si era presentato come l’attento osservatore dei problemi della sanità locale, pronto a denunciare ogni carenza e a indicare soluzioni. Poi, una volta seduto sulla poltrona di sindaco, è calato un silenzio che ormai suona come una resa.
Silenzio sui tre primari andati in pensione e mai sostituiti. Silenzio sui ritardi della palazzina per le emergenze (118), che esiste solo grazie ai fondi PNRR e che dovrebbe essere completata entro giugno 2026, pena la perdita dei finanziamenti. Silenzio sulla TAC del Pronto Soccorso, promessa “entro pochi mesi” già cinque anni fa e ancora fantasma.
Silenzio su ORL, Oculistica, Laboratorio Analisi e sulle carenze di personale che mettono in ginocchio i reparti. Silenzio sulle liste d’attesa sempre più lunghe, con cittadini costretti a rivolgersi ai privati o, peggio, a rinunciare alle cure e alla prevenzione.
E infine, un silenzio assordante su quanto accade al Pronto Soccorso. Qui i pochi medici, gli infermieri strutturati rimasti – professionisti stimati, che lavorano con grande umanità e sacrificio – e gli operatori socio-sanitari si trovano ad affrontare una situazione al limite del sostenibile. La fuga di personale è costante, sostituita dall’uso crescente dei cosiddetti gettonisti, medici pagati da cooperative, spesso senza continuità né radicamento nel territorio.
E gli episodi che emergono sono inquietanti: è di questi giorni la notizia di un medico gettonista che si sarebbe addormentato durante una visita, costringendo la moglie del paziente a rivolgersi a un avvocato.
Questo è il livello a cui è stata ridotta la sanità pubblica senigalliese: un sistema in cui chi resiste lo fa per puro senso del dovere, mentre le istituzioni locali voltano lo sguardo.
Leggiamo del rientro, a tempo, di un professionista stimato come il dottor Maracchini: un segnale che, purtroppo, non cambia la sostanza di quanto detto. Si tratta di un ritorno temporaneo, non di una risposta strutturale alle gravi mancanze accumulate.
Il punto è chiaro: la sanità cittadina è in sofferenza, e il sindaco – che dovrebbe essere la voce dei cittadini presso la Regione – tace. Non una parola, non una presa di posizione, non un’azione concreta.
Possiamo solo chiederci: Olivetti, dov’è finito quel severo controllore dei tempi della campagna elettorale?
Forse, più che “moderato civico”, oggi dovremmo dire “silenzioso politico”.


























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