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Battisti (M5S): “Calcinaro alla Sanità, ecco cosa cambia per Senigallia”

"Ogni assessore che si è succeduto nel tempo non ha mai avuto un doveroso rispetto per tutti i marchigiani"

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Paolo Battisti

Ecco le prime parole di Paolo Calcinaro ieri, appena eletto Assessore alla Sanità per la Regione Marche: “Ci concentreremo subito sulle criticità, penso alle liste di attesa….”.

Bastano queste poche parole per farci capire che per l’ennesima volta saremo presi in giro per altri 5 anni, come hanno fatto sempre tutti i precedenti assessori. Ma come, dopo le amministrazioni a guida PD, finalmente 5 anni fa ha vinto la destra, e quindi tutti i problemi dovevano risolversi. E invece il nulla assoluto.

Le liste di attesa? Dite che non bastavano 5 anni per invertire la rotta? Ma almeno un segnale in controtendenza bisognava darlo. E invece le liste di attesa sono aumentate. 150 mila marchigiani non si curano più, e altrettanti, non potendo aspettare due anni per un esame, si ammalano anche gravemente in attesa di essere chiamati. E Calcinaro con questa affermazione ha chiaramente detto che il suo predecessore, di destra come lui, ha fallito.

Il nuovo Assessore alla Sanità delle Marche, Paolo Calcinaro, è di Fermo. Quindi Senigallia non sa neanche dove sta di casa. E’ un avvocato (non bastano i nostri Canafoglia, Bello, Olivetti, Pizzi….ormai per avere una poltrona in politica devi aver studiato giurisprudenza…???), quindi di sanità non ci capisce nulla. Ma vedrete che quando si tratterà di premiare il suo territorio diventerà bravissimo. Perché ogni Assessore che si è succeduto nel tempo non ha mai avuto un doveroso rispetto per tutti i marchigiani, ma solo per il proprio orticello elettorale o quello del suo partito di riferimento.

Ricordiamo che se stiamo messi così male la colpa principale è di Berlusconi e del centro-destra. Nel 2011, per la prima e unica volta nella sua vita, Berlusconi, allora Presidente del Consiglio, si dimise di sua spontanea volontà perché l’Italia stava andando in bancarotta. E tra i ministri del suo Governo già c’era Giorgia Meloni, che di fallimenti evidentemente se ne intende. Ma noi poi l’abbiamo premiata facendola diventare Primo Ministro!

Quindi default economico, Governo Monti, e tagli su tagli per evitare il collasso. E da qui la scelta scellerata (o obbligata, non lo sapremo mai) delle giunte PD nelle Marche, di chiudere ospedali e accorparne altri.

A Senigallia ci siamo ritrovati in poco tempo dall’avere un Ospedale completo, ad avere un Nosocomio diviso in 3 (un pezzo da noi, un pezzo a Fabriano e un pezzo a Jesi). Cosa è cambiato in questi 5 anni di destra? Niente, assolutamente niente. E’ stato fatto qualche piccolo aggiustamento per tenerci buoni, ma nessuna inversione di tendenza. E’ stata distrutta una pineta secolare dentro l’Ospedale (per metterci, chissà fra quanti anni, un altro Palazzo dove verrà spostato il Pronto Soccorso, ma con gli stessi macchinari e lo stesso personale), e basta.

Anzi, per prenderci in giro, visto che nel piano socio-sanitario regionale il nome di Senigallia non esiste, all’ultima riga dell’ultimo giorno hanno scritto che nella Spiaggia di Velluto dovrà essere messa una Casa di Comunità dove adesso c’è il Poliambulatorio. Visto? Basta cambiare targhetta all’entrata e anche noi saremo al passo con i tempi!

Sicuramente il neo-eletto Consigliere Canafoglia, per cercare di far vincere le elezioni ad Olivetti, porterà una promessa di un contentino a Senigallia prima del voto, e noi su questa promessa ci spereremo come sempre, perché ormai siamo disperati. Nessun giudizio negativo su Canafoglia beninteso, ha appena iniziato, ma da soli non si va da nessuna parte. Non si vince contro i mulini a vento.

Quindi? Quindi spero che i Senigalliesi si rendano conto che per ottenere dei risultati concreti per la Sanità e le strutture socio-sanitarie della nostra città bisogna essere tutti uniti. Bisogna far sentire la voce di 45mila persone come fosse un unico suono. Bisogna che ad Ancona capiscano che se non fanno tornare l’Ospedale di Senigallia (che ha 45mila abitanti, 80mila con l’indotto e 120mila d’estate) a pieno regime, con le sue 13 unità operative complesse, che lo renderebbero di nuovo un Ospedale di Serie A, noi siamo disposti a tutto!

Sono 16 anni che chiedo l’istituzione di un Comitato di Salute Pubblica che sia aperto a tutte le realtà cittadine, in modo da farci sentire da chi di dovere e, per dare più forza al primo cittadino in modo da perorare la causa di Senigallia in Regione.

Questa è l’unica cosa da fare, da soli non si va da nessuna parte e lo abbiamo visto. Non è più il momento delle divisioni politiche su un tema come questo. Io in Consiglio Comunale feci approvare una Mozione dove si certificava che l’Ospedale di Senigallia doveva rimanere una eccellenza. Da qui si riparte, spero tutti insieme.

 

Paolo Battisti (M5S Senigallia – parte del Gruppo Territoriale Valmisa)

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