In una sala stracolma e attenta, presentati i 4 progetti alternativi al ‘Ponte a Brugola’
Grazie al materiale fornito dalle associazioni promotrici, renderemo pubblici i quattro progetti elaborati, uno al giorno

Sala stracolma con moltissimi cittadini che non sono riusciti fisicamente a entrare, giovedì pomeriggio, a San Rocco alla presentazione dei 4 progetti alternativi al Ponte a Brugola.
Vista la grande partecipazione e considerate le numeroso richieste di poter esaminare gli elaborati presentati dall’arch. Massimo Buratti assieme al designer Adriano Pepe e dall’arch. Alberto Bacchiocchi, abbiamo deciso di renderli pubblici anche attraverso gli organi di informazione.
Per questo divulgheremo, uno al giorno, i 4 progetti che sono stati oggetto dell’incontro promosso dalle associazioni ambientaliste senigalliesi contrarie al nuovo progetto (“a brugola”) di Ponte Garibaldi che la Regione Marche e il Sindaco Olivetti vogliono imporre alla città.
Sono state presentate quattro ipotesi di progetto, che fanno riferimento a diversi livelli di vincolo normativo e idraulico e che sono state sviluppate e differenziate con questi presupposti:
1. Mantenimento della viabilità su via Rossini, che nel progetto Acquaroli Olivetti verrà invece chiusa all’altezza del “lavatoio del Coppo” fino a via Montenero facendo così impazzire il traffico e scaricandolo tutto lungo i Portici Ercolani.
2. Mantenimento dello stesso sedime del precedente Ponte Garibaldi. Garantendo così la visuale prospettica da Porta Mazzini al ponte così come era stato previsto nell’allargamento settecentesco della città.
3. Previsione di due percorsi ciclo-pedonali, a norma, sia nel lato a monte che in quello a valle del ponte. Questo a differenza del progetto Acquaroli Olivetti che prevede un solo percorso pedonale lato monte del ponte. Un percorso questo che, per la ridotta dimensione, non potrà essere utilizzato per la viabilità ciclabile!
4. Previsione di balconata panoramica che guardi ai Portici Ercolani fino al Foro Annonario. Questa balconata panoramica sarà sicuramente un importante punto di forza dal punto di vista del godimento del nostro patrimonio storico artistico e un nuovo polo di attrazione turistica.
Abbiamo sempre sostenuto, e dimostrato, come il progetto del nuovo Ponte Garibaldi fosse uno sfregio alla storia urbana della città, oltre che brutto esteticamente e impattante per la viabilità cittadina.
Invece che rispondere alle nostre obiezioni, e ai diecimila cittadini che hanno firmato la petizione contro il “ponte a brugola”, ci è stato provocatoriamente detto di fornire un nostro progetto alternativo. Grazie alla disponibilità e al lavoro volontario di qualificati tecnici che hanno a cuore il nostro patrimonio culturale, e che ringraziamo per il loro lavoro, abbiamo dimostrato che “un altro ponte è possibile!” e che sono possibili soluzioni per un nuovo Ponte Garibaldi correttamente inserito nel contesto del nostro pregiato centro storico e che non devasterà la mobilità cittadina.
Un ponte bello, funzionale e sostenibile!
Oggi presentiamo la Soluzione 1
dell’arch. Massimo Buratti e del designer Adriano Pepe
Franco idraulico massimo (come progetto Anas/Regione)
Questa ipotesi si basa sul progetto ANAS/Regione, introducendo una maggiore integrazione paesaggistica e urbana.
Il ponte mantiene l’originario asse viario, assicurando la continuità del tracciato cittadino.
È concepito come struttura a una corsia a senso unico di marcia, sufficientemente ampia da garantire un flusso ordinato e sicuro verso il centro.
Questa configurazione consente di ridurre l’impatto visivo complessivo, rendendo la struttura esteticamente più snella e coerente con il contesto storico-architettonico circostante.
La viabilità potrà anche essere regolata da un impianto semaforico su Via Rossini, eventualmente sostituibile con segnaletica verticale e orizzontale che disciplini le precedenze per l’accesso al ponte.
Viene previsto un balcone panoramico, lato mare, per ammirare la bellezza del nostro centro storico, dai Portici Ercolani al Foro Annonario.
Per quanto riguarda le due scale con vano ascensore, collocate in asse con Via Felice Cavallotti e Via Montenero, queste si configurano come elementi di puntualizzazione urbana e fungono da punti di accesso al ponte.
I vani scala ospitano altre due terrazze panoramiche, che consentono di ammirare le due vie dall’alto.
I progettisti:
Massimo Buratti
Membro dell’Istituto Italiano dei Castelli, Massimo Buratti consegue la laurea in Architettura presso l’Istituto Superiore di Architettura Saint-Luc di Bruxelles.
Dopo aver svolto il praticantato presso lo studio ETAU di Bruxelles, nel 1983 rientra in Italia, collaborando con lo studio dell’architetto Carancini di Roma.
Nel corso della sua attività, Buratti ha curato il restauro di numerose chiese e collaborato con amministrazioni pubbliche per progetti di recupero di castelli, rocche, mura, torri, musei, giardini storici e piazze.
La sua esperienza abbraccia inoltre la riqualificazione urbana ed architettonica, la progettazione residenziale e la redazione di Piani dei Centri Storici e Piani del Colore.
Adriano Pepe
Ha seguito corsi specialistici in Architettura e Design dello Spazio presso lo Swiss Institute for Disruptive Innovation (SIDI).
Si occupa di design architettonico residenziale, con un approccio orientato ai principi della bioarchitettura e alla sostenibilità ambientale e collabora con diversi studi di architettura nazionali per ottimizzare il linguaggio estetico dei progetti.
È titolare di Solaria Group, studio di project management dedicato alla realizzazione di edifici ecosostenibili e di alto valore estetico, e di APdesign, studio di progettazione focalizzato sull’innovazione formale e sulla qualità dello spazio abitativo.
Marco Lion
Presidente Italia Nostra
Sezione di Senigallia








































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