Successo al Gabbiano per il film di Pistone
Il regista collegato con la sala di Senigallia

Il ciao al bambino che osa sognare.
All’arena ‘Gabbiano’ di Senigallia la proiezione di ‘Ciao bambino’, il film d’esordio del regista Edgardo Pistone. Una drammatica, splendida storia di brutalità e riscatto, violenza e tenerezza racchiusi in due vite ai margini.
“Ciao bambino”, proiettato giovedì 24 luglio all’arena ‘Gabbiano’ di Senigallia, è un film andato a segno.
La drammatica storia del diciassettenne Attilio, a cui lo sfruttatore di giovani costrette alla prostituzione ha affidato il compito di controllare ‘il lavoro’ di una di esse, Anastasia, è davvero un bel film! È Giorgia a dircelo e ad introdurci nell’avvincente racconto: “Bianco e nero, nessun colore sgargiante o inutile, tutto il superfluo viene eliminato per lasciare spazio alla figura di Attilio, il protagonista. La storia è ambientata nel Rione Traiano, Napoli, dove è cresciuto il regista stesso; una storia quasi divisa in due, sempre fra due facce della stessa medaglia: la speranza per un domani migliore e la paura della novità stessa. Il regista Pistone, che abbiamo avuto l’onore di intervistare, parla spesso di questo dualismo vissuto dal personaggio principale. Attilio è un ragazzo giovane cresciuto senza un padre per tutta la sua vita e quando questi torna in casa dopo aver scontato una pena in carcere, non porta altro che guai, ovvero un grosso debito che erediterà suo figlio, come gli ricorda Vittorio, ‘amico’ e soprattutto creditore di questa ingente somma”.
Con il suo primo lungometraggio e nonostante una costruzione esigente, per nulla scontata, il film è arrivato anche al pubblico più giovane. “Spesso – continua Giorgia – i giovani condividono il pensiero di Attilio, la sua speranza e la volontà di crescere ma sopratutto di dimostrare di essere adulti. E proprio da qui nasce il titolo, simpatico, quasi frivolo, per un film invece drammatico, crudo ed indica il passaggio dall’età infantile a quella adulta, nella volontà di affermarsi come tale. “Ciao bambino” è un film che riesce a far breccia nel cuore dello spettatore, dapprima cullandolo facendo pensare ad un finale felice, dove alla fine può prevalere la speranza. Poi, però, siamo trafitti da un terribile epilogo che mostra come nella vita reale il lieto fine non sia possibile per tutti”.
Arianna è rimasta colpita da due personaggi in particolare: “Tra le sequenze più emblematiche c’è l’incontro di Attilio con Anastasia, personaggio che lo introduce ad un universo più delicato e sensibile; significativa anche la relazione con la zia, unica presenza adulta che incarna una possibile via di fuga da un ambiente squallido, violento. Mi è rimasta dentro la sequenza finale, dove Attilio compie un’evoluzione emotiva di allontanamento dall’infanzia, che ci lascia senza fiato”. Nonostante il dramma, Arianna condivide le parole del regista Edgardo Pistone: “Nell’intervista post – visione il regista ci ha spiegato che Attilio è un sognatore, ha fiducia nel futuro, cerca di dare un senso al caos della propria vita”. Ed è forse per questo che, già dai titoli di coda, emerge in più di uno spettatore una forte nostalgia per sentimenti belli, alla nostra portata.
Il titolo è quasi un saluto a tutti noi. “Ciao bambino – conclude Arianna – può essere spiegato in più modi: è una citazione delle parole di Anastasia che si rivolge con tenerezza ad Attilio; ma anche un saluto del pubblico al protagonista, nel momento del superamento della sua infanzia e dell’assunzione di grandi responsabilità”.
L’intero film sembra essere un continuo, intenso saluto del regista ad Attilio, il bambino che è stato e che poteva essere. E in quel saluto c’è anche l’invito, celato e raffinato, a non disperdere l’eredità più bella di ogni infanzia, anche le nostre. Quella che, a dispetto di troppa brutta realtà, ci fa desiderare ed agire per un mondo a colori, seppure raccontato in un meraviglioso bianco e nero.
La giovane giuria dell’arena ‘Gabbiano’, partecipa all’iniziativa che coinvolge anche il pubblico presente in arena e per ogni appuntamento in cui c’è la presenza di registi/e, attori e attrici: la possibilità di esprimersi, attraverso una valutazione da 1 a 5 espressa in un cartoncino, su ‘sceneggiatura’, ‘film’ e ‘simpatia’.
“Ciao bambino” si è portato a casa, come voto del pubblico presente in arena, un 4.00 di media sul film, un 4.32 per la sceneggiatura e un 3.98 per la categoria ‘simpatia’, ovvero la capacità dell’autore di sintonizzarsi con il pubblico e restituire con efficacia tutta la poliedricità del suo lavoro.
Ma attenzione, a questo voto andrà sommato quello della “giuria Giovani” dell’Arena Gabbiano che potrà confermare o modificare questa media e che avrà un peso specifico differente rispetto al pubblico. A fine estate verrà decretato il film che avrà avuto il maggior gradimento come media spettatori/giuria.
Prossimo appuntamento con i giovani giurati, voto del pubblico e gustoso apericinema, lunedì 28 luglio 2025. Sarà presente in arena il regista del film ‘San Damiano, Gregorio Sassoli.


























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