“Contro il ponte associazioni e tanti alluvionati: ora basta con le bugie”
Ing. Mauro Rognoli: "Diecimila senigalliesi, tra cui molti alluvionati, non vogliono che la città paghi ulteriormente scelte disastrose"

Parliamoci chiaro e cominciamo dai danni alle cose: chi ha deciso che ci siano alluvionati di serie A e di serie B? Tra i diecimila abitanti di Senigallia che hanno firmato contro l’orrido ponte a brugola ci sono tanti alluvionati, tantissimi.
Pensiate siano masochisti? Credete non abbiano soppesato i danni, per molti di nuovo subiti, e non sappiano che la soluzione dell’incubo-esondazione sia a monte e che il raccapricciante nuovo Garibaldi non sia un ennesimo costosissimo inciampo? Chi ha poi diffuso quell’allarme sociale – terribile e falso (“se per assurdo…”) – secondo cui il ricorso al Tar di alcune associazioni contro l’obbrobrio avrebbe bloccato i rimborsi, passati e futuri, agli alluvionati? Politici e alcuni media, con strumentalizzazioni vergognose: coinvolgendo anche parenti delle vittime, parlando di aziende e alluvionati nel panico, di tutto bloccato. E nulla era vero. E allora perché? per quali fini? Per quali reali interessi, e di chi? Interessi pubblici o molti interessi privati?
Torniamo al T.A.R. Marche che il 7 maggio scorso ha respinto la domanda cautelare avanzata dalle associazioni. Dalla lettura dell’ordinanza si evidenzia la motivazione del rigetto.
A – “La Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio non ha formulato un parere che possa essere qualificato espressamente negativo”.
Il parere formulato dalla Soprintendenza è il seguente:… “considerato che il progetto, acquisito agli atti di ufficio del 25/11/2024, risulta già in fase diavanzataprogettazione definitiva e tuttavia non aggiornato secondo le considerazioni già espresse dallo scrivente ufficio nel corso di specifici incontri …… purtuttavia si rende necessario che vengano avanzate proposte alternative per le valutazioni di competenza … che tengano debitamente conto di quanto già in precedenza segnalato ed in particolare: – della qualità progettuale dell’opera in relazione al contesto storico-architettonico; – degli aspetti urbanistici in relazione all’impatto sul tessuto del centro storico…”.
Tali richieste insomma – non prese in considerazione da parte della Struttura Commissariale nella Conferenza dei Servizi Decisoria del 12/12/2024. Per il T.A.R. – non sono state sufficienti per la concessione della sospensiva, ma determinanti per il rigetto “… non haformulato un parere che possa essere qualificato espressamente negativo”. In quella conferenza del dicembre scorso, il Vice Commissario riporta solamente una parte del parere della Soprintendenza: “… non esprime un parere e fa presente che la nuova opera risulta collocata all’esterno della formale tutela paesaggistica e che risulta necessario sottoporre il procedimento alla verifica di assoggettabilità alla procedura di verifica preventiva dell’interesse archeologico (VPIA)”. Il Vice Commissario sceglie di non citare la parte più importante del parere dellaSoprintendenza, ovvero presentare soluzioni alternative. E’ legittimo? Lo ha fatto.
B – Il TAR non ha invece affatto tenuto in alcun conto dell’intervento del “Comitato Tra 2 fiumi”, inammissibile per difetto di interesse. Nella ordinanza chiarisce che il ricorso avrebbe comportato solo effetti per il Comune di Senigallia perché riguardava il progetto del nuovo ponte. Da qui deriva anche, non un implicito accoglimento, come si vuol far credere, ma un evidente difetto di legittimazione e dell’interesse ad intervenire con il “controricorso”. Pertanto mi chiedo: perché sono state diffuse, ancora una volta, informazioni non veritiere? A qual fine, a vantaggio di chi?
Il ponte è una questione senigalliese. Pertanto ringrazio le associazioni che – con grande generosità – hanno scelto di proseguire, con ricorso al Consiglio di Stato la battaglia a tutela dell’interesse culturale, paesaggistico e ambientale di Senigallia. Diecimila senigalliesi – tra cui molti alluvionati – non vogliono che la città paghi ulteriormente le scelte disastrose che si susseguono da 5 anni, e che hanno comportato altissimi costi e danni. Scelte di chi ha fatto di Senigallia una città di mal sperimentazione, vivendo altrove o da altrove venendo: il Presidente della Regione (Potenza Picena), Il Vicecommissario (Ascoli Piceno), l’Assessore all’Ambiente (Fano) e infine l’ostrense Sindaco del “silenzio assenso”. Ne abbiamo visti troppi in questi anni di progetti inutili, dannosi, costosi: dal tragico Ponte Due Giugno, ancora in piedi rosso di vergogna, al progetto per il prolungamento del molo destro, all’escavo della foce del fiume e al progetto per la trasformazione della darsena N. Bixio in vasca di espansione.
Ora siamo al precipizio, l’atto finale, l’ultima sciagura, il Ponte a Brugola, se realizzato, danneggerà irreversibilmente non solo il nostro centro storico ma anche tutta la zona di via Rossini, stadio, liceo classico e non servirà per la sicurezza dalle alluvioni non assolvendo ad alcuna funzione di contenimento del rischio idraulico. Avremo il ponte montagna – pronto per il turismo invernale – il cui costo è già raddoppiato nel giro di pochi mesi: dai 3 milioni di euro iniziali siamo già a 6 a lavori non ancora iniziati, e si sa come vanno le opere pubbliche in Italia. Una vergogna, e denari che sarebbero dovuti essere impiegati per realizzare le vasche di espansione, uniche opere in grado di regolarizzare future esondazioni, nelle vallate e a Senigallia.
Se poi tutti i tentativi per impedire la realizzazione del ponte a Brugola si rivelassero inutili, sarebbe bene che nel ponte venisse posta una bella targa in ottone che riporti nomi e cognomi di chi ha voluto sperimentare sulla pelle di Senigallia – autori dei falsi allarmi compresi – perché non se ne perda memoria.
Ing. Mauro Rognoli
Che i partiti politici che oggi lo vogliono a tutti i costi, alle elezioni del 2026 non verranno riconfermati proprio a causa della costruzione del ponte !!
Potremmo dire che a SenoGallia, abbiano una giunta "Tafazziana" niente male !! Contenti loro....
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