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Meteoriti a Senigallia il 19 settembre 1786, poi “un fiero turbine di vento con dirotta pioggia”

Ricorrono 235 anni da quando sulla Gazzetta Universale di Firenze del 7 ottobre 1786 venne pubblicata la notizia storica

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Meteoriti su Senigallia il 19 settembre 1786

Ricorrono  235 anni da quando il 7 ottobre 1786 venne diffusa nella “Gazzetta Universale” del Granducato di Toscana, che veniva pubblicata a Firenze, la seguente notizia proveniente dallo Stato Pontificio.

“Roma, 30 settembre”.
“Nella mattina del dì 19 (settembre 1786, ndr) caddero in Sinigaglia due globi di fuoco a giorno chiaro, il primo de’ quali discese dentro la suddetta Città, e l’altro nel mare in dirittura di Pesaro. La seguente notte si suscitò un fiero turbine con dirotta pioggia, il quale devastò tutte le campagne lungo la spiaggia dell’Adriatico fino ad Ancona, atterrando alberi, e Vigne. In Sinigaglia, in Pesaro, in Fano, ed in altri luoghi circonvicini rovinarono molti cammini e naufragarono diverse Barche, fra le quali una carica di grano con perdita d’alcune Persone.”

Oggi non si crederebbe più che le meteoriti siano premonitrici di sciagure, né tanto meno si ipotizzerebbe un rapporto diretto di causa/effetto; ma all’epoca era quella la credenza popolare che ci piace ricordare.

Meteoriti su Senigallia il 19 settembre 1786Nella breve cronaca della Gazzetta Universale non si dà notizia di un’alluvione avvenuta a Senigallia, né di esondazione del Misa. Si dice solo che le campagne da Ancona a Pesaro furono devastate da un turbine di vento (una tromba d’aria) che abbatté alberi, vigneti e camini, accompagnato da un diluvio d’acqua (un nubifragio). Ci fu anche una violenta tempesta in mare che causò il naufragio di diverse barche con un numero imprecisato di morti e/o dispersi, ma di preciso si racconta solo di una barca carica di grano che, evidentemente, fu spiaggiata dalla mareggiata senza nessun marinaio a bordo, per cui si ipotizza “la perdita d’alcune persone”.

Negli “Annali” di Monti Guarnieri Giovanni si trova notizia di un’altra meteorite caduta a Senigallia in pieno centro, in via Carducci, il 19 agosto (per caso sempre il giorno 19) dell’anno 1910, anche in questo caso premonitrice di presagi funesti.

“Alle ore 20.30 del 19 agosto (del 1910, ndr) singolare fenomeno: in via Carducci cadde una meteorite della dimensione di una palla da bigliardo, si infranse al suolo lasciando dei detriti: durante la caduta emanava una luce intensissima; le donnette del porto ne trassero tristi presagi e – neppure a farlo apposta – il giorno successivo scoppiò un grave conflitto tra operai dello Zuccherificio e i facchini esterni: il capo dei facchini Arturo Copparoni (era il gerente responsabile della Fiaccola) venne aggredito e bastonato, il facchino Aldo Gervasi venne ferito da un colpo di rivoltella; morirà in seguito all’Ospedale.”

Si ringrazia l’Archivio Storico Quaglia di Senigallia che ha segnalato i due eventi e ha messo cortesemente a disposizione il materiale d’archivio.

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