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Movimento donne contro i fascismi solidale per la situazione afghana

Possibile il bonifico sul conto Cisda

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Il Movimento Donne contro i Fascismi di Senigallia sta seguendo con apprensione quello che sta accadendo in questi giorni in Afghanistan e in modo particolare la situazione delle donne e delle bambine.

Nonostante l’intento fasullo e ora il clamoroso fallimento degli Stati Uniti di esportare in quel paese pace e democrazia, in tutti questi anni le donne e le bambine sono state lasciate indietro e dei loro diritti non ha importato nulla a nessuno, né alle forze occidentali né tanto meno ora ai Talebani che hanno ripreso il potere e intendono esercitarlo secondo i dettami della Sharia: l’Afghanistan ancora oggi è classificato come il luogo peggiore in cui nascere donna. Nonostante che dal 2001 siano stati fatti tentativi per istruire ed educare le bambine, ad oggi l’87% delle donne è analfabeta, il 70 / 80 % di loro è obbligato a matrimoni forzati già molto prima dei 16 anni e il 90% subisce violenze domestiche.

E ora, dopo il ritiro delle forze USA e Nato dal Paese, lacerato da 20 anni di guerre e di morti, di bombardamenti, di attentati, di raid notturni, di violenza quotidiana da tutte le parti in gioco, “I talebani cercano. Cercano nemici, donne in particolare, difensori dei diritti umani, lavoratori di Ong e collaboratori degli stranieri. Cercano bambine e giovani donne per i loro militanti. Le donne, le grandi nemiche. Perseguitano le donne perché ne hanno paura, hanno paura di perdere i loro privilegi, il loro mondo povero, di essere travolti dalla loro forza. Non riescono a guardarle vivere.” Così dice Manija, militante di Rawa, l’Associazione rivoluzionaria delle donne afghane, a proposito degli uomini violenti e dei fondamentalisti.

Chi può e riesce fugge ma, come denuncia il CISDA Coordinamento Italiano donne Afghane, “trasferire in massa decine di migliaia di afgani, in Occidente o nei paesi limitrofi, non rappresenta una soluzione politica alla crisi del paese di cui l’Occidente è corresponsabile: un Afghanistan privato dei suoi elementi più colti, di chi sarebbe in grado di rafforzare l’alternativa democratica, sarà più facilmente asservibile agli interessi geopolitici che da sempre sono alla base delle continue interferenze nel paese. In questo gli interessi dei talebani e di potenze straniere sono convergenti.” La questione pertanto è politica e democratica, lontana certamente dalla narrazione ipocrita e patinata trasmessa dai media che dipinge ora i soldati USA e Nato quali eroi salvatori di bambini afghani.
In quel Paese, c’è anche però chi resta e ha deciso di resistere. Contrariamente alla narrazione mainstream che ci propina la rappresentazione di donne passive, sottomesse e coperte dai burqa, esiste una forte e organizzata resistenza delle donne fin dagli anni ’70, che si batte a tutela dei diritti, della sicurezza e per una società più giusta, per uno Stato indipendente con un governo laico e democratico che garantisca a tutto il popolo sicurezza, libertà di espressione, di pensiero, di autodeterminazione.
La lotta e la resistenza delle sorelle afghane è qualcosa che travalica i confini di quel Paese, perché è la lotta trasversale di tutte le donne del pianeta, da Nord a Sud, da Est a Ovest che da decenni e più denuncia il fallimento di una politica maschile, machista e violenta che sul dominio dei corpi e delle vite delle donne, sullo sfruttamento del loro lavoro domestico e di cura e delle risorse dell’ambiente, ha costruito un’economia capitalista il cui scopo primario è profitto e privilegi per pochi. E questo sarà il nodo centrale della prossima grande mobilitazione femminista del 25 settembre, promossa dalla Casa Internazionale delle Donne di Roma, a cui parteciperemo.

Il Movimento Donne contro i Fascismi, pertanto, esprime sostegno e vicinanza alle sorelle e a tutto il popolo afghano, a chi sta scappando e a chi resta per cercare di resistere, con iniziative in città a partire dalla fine del prossimo mese di settembre che prevedono momenti e incontri di riflessione, condivisione e confronto in collaborazione con il CISDA e altri interventi e testimonianze per dare voce diretta a chi sta vivendo o ha vissuto in prima persona la situazione e al fine di raccogliere fondi per la campagna promossa a sostegno delle donne e del popolo afghano.
https://www.facebook.com/cisdaonlus/
https://www.cisda.it/
Chi volesse contribuire, anche con una piccola cifra,
può farlo con un bonifico sul conto del CISDA:
BANCA POPOLARE ETICA – Agenzia Via Scarlatti 31 – Milano
Conto corrente n. 113666 – CIN U – ABI 5018 – CAB 1600
IBAN: IT64U0501801600000000113666

Facciamo, inoltre, anche noi un appello al Sindaco della nostra città, perché come tutti i Comuni dell’ANCI, si adoperi a far sì che anche Senigallia possa essere luogo di accoglienza per tutti quei bambini e bambine, uomini e donne che sono potuti scappare dall’Afghanistan e stanno arrivando nella nostra Regione.
Per chi volesse partecipare attivamente e condividere con noi
questo percorso di costruzione e organizzazione delle attività a favore dell’Afghanistan, può chiamare contattarci tramite messaggio oppure seguire le iniziative sulla pagina Fb del Movimento Donne contro i Fascismi di Senigallia.

Da

Movimento Donne contro i Fascismi

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