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Nessuna indagine in corso a Senigallia per la morte della trentenne Micaela Paglialunga

La Polizia ha svolto solo gli accertamenti di rito: la salma della giovane è a disposizione della famiglia

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Micaela Paglialunga

Gli uomini del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Senigallia hanno svolto, come prassi, accertamenti di rito, ma non hanno avviato alcuna indagine, nè chiesto di disporre un esame autoptico per fini giudiziari, in seguito alla morte di Micaela Paglialunga, la trentenne di origine toscana deceduta in ospedale.

Raggiunto telefonicamente, il sostituto Commissario Arcangeli ci conferma che attualmente sul caso non sono emersi rilievi tali da richiedere ulteriori approfondimenti: è a disposizione della famiglia la salma della povera giovane, che si è spenta dopo alcune ore di agonia nel nosocomio di Senigallia, dove era giunta la notte del 24 agosto in condizioni già molto gravi, priva di sensi.

Non è in ogni caso escluso che il personale medico dell’ospedale di Senigallia decida comunque di eseguire un’autopsia sul corpo per stabilire, ai fini documentali, le cause del decesso, tra le quali non è ancora stata esclusa l’assunzione di sostanze stupefacenti.

Micaela Paglialunga, ragazza originaria di Sansepolcro (AR) e che aveva vissuto anche a Città di Castello (PG) e Viterbo, contrariamente a quanto emerso inizialmente, non si trovava a Senigallia in vacanza, ma si era trasferita da qualche tempo in città, dove sembra vivesse ospitata da amici.

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