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Estorsione e favoreggiamento della prostituzione: il latitante si costituisce

Un 28enne rumeno si è presentato ai Carabinieri di Senigallia: due mandati di cattura pendenti per reati commessi nel fermano

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Un latitante di nazionalità rumena è stato arrestato dai Carabinieri di Senigallia. L’episodio è avvento lunedì 20 febbraio, quando il 28enne Iov Claudiu, accompagnato dal suo legale di fiducia, si è presentato presso la caserma di via Marchetti e si è costituito mettendosi a disposizione dell’autorità giudiziaria. Sull’uomo pendevano due mandati di cattura ed era ricercato dal febbraio 2016 per i reati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, associazione a delinquere e tentata estorsione.

Il primo provvedimento di cattura è un ordine di carcerazione emesso il 23 febbraio 2016 dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica di Ancona, per una pena residuale di un anno di reclusione: riguarda una condanna definitiva per i reati di reclutamento, induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione con l’aggravante della transnazionalità.
Il provvedimento è riferito all’operazione “Casa Transilvania”. Indagine del ROS di Ancona, diretta dalla Procura Distrettuale di Ancona, che il 4 aprile 2014 in Italia, Belgio e Romania portò all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP di Ancona nei confronti di 26 indagati, tutti di nazionalità romena, appartenenti ad un’organizzazione criminale che agiva con modalità mafiose per gestire il mercato della prostituzione su strada.
Il ventaglio di reati ipotizzati dalla DDA di Ancona comprendeva anche condotte di estorsione, lesioni personali, minacce, danneggiamento mediante incendio, falsificazione di documenti, furto e ricettazione. “Un’attività – disse l’allora comandante del Ros, generale Mario Parente – che dimostrava la capacità delle organizzazioni criminali di matrice etnica di prendere il controllo di territori estranei al fenomeno mafioso“.
I reati erano stati commessi tra il 2012 e l’estate del 2013 da un gruppo criminale, che nell’autunno 2012 si era scisso in due bande contrapposte, provenienti da regioni diverse della Romania. In carcere finirono i vertici delle due organizzazioni. Il gruppo originario aveva la sua base logistica nel ristorante etnico “Casa Transilvania” a Porto Sant’Elpidio (FM), chiuso a seguito dell’operazione antiprostituzione. Nell’attività di prostituzione erano state coinvolte oltre 100 ragazze.

Caserma dei Carabinieri di SenigalliaAnche il secondo provvedimento, emesso il 18 novembre 2016, riguarda principalmente reati in materia di prostituzione ed è riferito all’inchiesta denominata ‘Black beast’ (bestia nera) diretta dal Procuratore della Repubblica di Fermo, Domenico Seccia, e coordinata dal sostituto procuratore Nadia Caruso, nei confronti di un’organizzazione criminale, ben strutturata sul territorio nazionale, dedita allo sfruttamento della prostituzione. Il GIP di Fermo, sulla base degli elementi d’indagine, emise undici custodie cautelari in carcere per sgominare l’associazione criminale che controllava lo sfruttamento della prostituzione nel Fermano, in particolare tra Lido Tre Archi, Porto Sant’Elpidio e Lido di Fermo per giro d’affari criminoso che si aggirava sul milione di euro. Nel provvedimento cautelare sono contestate oltre all’associazione a delinquere, anche i reati scopo del favoreggiamento e lo sfruttamento della prostituzione nonché alcuni tentativi di estorsione nei confronti di prostitute.
Il nome dell’operazione richiamava il tatuaggio raffigurante una bestia feroce che tutti gli affiliati all’organizzazione criminale dedita al controllo della prostituzione avevano sull’avambraccio.
Il 30 novembre 2016, quando la Guardia di Finanza di Fermo diede esecuzione al provvedimento cautelare, il 28enne romeno, che già era irreperibile, sfuggì alla cattura. E’ indagato di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Il suo compito era stato quello di fornire alle ragazze sfruttate le stanze in appartamenti al solo fine di poter esercitare in tali luoghi la prostituzione, pretendendo in cambio somme di denaro.
Dopo le formalità di rito il 28enne è stato associato alla casa circondariale di Ancona Montacuto.

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