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Anche Senigallia presente in Senato per l’assemblea nazionale sull’amianto

Mangialardi: "L'Italia profondamente segnata dall'amianto. Il tema sia una priorità nell'agenda politica nazionale"

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Anche Senigallia, col sindaco Mangialardi, presente in Senato per l'assemblea nazionale sull'amianto

Si è svolta lunedì 30 novembre al Senato delal Repubblica l’Assemblea nazionale sull’Amianto promossa dalla senatrice marchigiana Camilla Fabbri, in qualità di presidente della Commissione sugli infortuni sul lavoro e sulle malattie professionali. Si è trattato di un’occasione importante per fare il punto su un tema che, purtroppo, in Italia rappresenta ancora oggi una sfida ancora aperta.

All’incontro ha preso parte il sindaco di Senigallia e presidente dell’Anci Marche Maurizio Mangialardi, delegato a partecipare ai lavori dal presidente nazionale dell’Anci Piero Fassino. Tra gli intervenuti anche il presidente del Senato Pietro Grasso, il ministro della Giustizia Andrea Orlando, il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, il presidente dell’Inps Tito Boeri e il presidente dell’Inail Massimo De Felice.

Anzitutto – ha detto Mangialardi – voglio ringraziare la senatrice Fabbri per il suo impegno, la sua sensibilità e il suo concreto contributo alla questione, testimoniato anche dall’organizzazione di questa assemblea. E ringrazio anche il presidente Fassino per avermi delegato in sua rappresentanza, riconoscendo così a Senigallia, che come poche altre città ha vissuto e vive la dolorosa tragedia dell’amianto, un ruolo importante nel cammino che governo e Parlamento stanno avviando per dare soluzione al problema dell’amianto. Soluzione che, data la complessità della materia e dei vari campi investiti – da quello legislativo a quello medico, da quello giudiziario a quello ambientale – non può prescindere dall’adozione di un Testo unico che faccia finalmente ordine e chiarezza, soprattutto in tema di bonifica e sul risarcimento delle vittime. L’Italia, e in particolare le comunità come la nostra che sono state profondamente segnate dal dramma dell’amianto, non possono più accettare la grave onta di sentenze come quelle al maxiprocesso Eternit di Casale Monferrato. Allo stesso tempo, è necessario fare in modo che gli enti locali siano dotati di strumenti adeguati per intervenire, anche in maniera coercitiva, in quelle situazioni che costituiscono un pericolo per l’incolumità pubblica. Mi sembra che oggi, grazie alla nuova sensibilità del governo e del Parlamento, ci siano tutte le condizioni affinché questo tema possa essere inserito tra le priorità dell’agenda politica nazionale“.

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