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I deputati PD delle Marche interrogano il ministro su BdM

"Necessaria la ricapitalizzazione per mantenere l'autonomia decisionale e l'ancoraggio al territorio"

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La filiale della BdM alla Cesanella di Senigallia

I deputati marchigiani hanno presentato un’interrogazione urgente in Commissione Finanze su Banca Marche al Ministro dell’economia e delle finanze per sapere se il Governo, nell’ambito delle proprie competenze, tramite il Ministero dell’Economia, presente nell’ambito del Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio (CICR), intenda espletare compiutamente la vigilanza sulle Fondazioni che esprimono la proprietà di Banca delle Marche, favorendo i principi della migliore rappresentanza territoriale e la rotazione degli incarichi, anche riscontrando che le Fondazioni non interferiscano nella gestione operativa dell’Istituto di credito, nello spirito della cd. riforma Amato.

Inoltre si sollecita la Banca d’Italia, ad affiancare alla doverosa e necessaria attenzione agli indicatori di bilancio e al rigore nella realizzazione del piano di riorganizzazione, anche un’azione di accompagnamento nei confronti degli Amministratori e della Proprietà.

I deputati marchigiani chiedono poi che a livello regionale, si continui ed approfondisca l’opera di raccolta delle energie economiche e sociali per conseguire la capitalizzazione necessaria e a mantenere l’ancoraggio territoriale e l’autonomia decisionale, garantendo la risposta ad un piano industriale adeguato al rispetto degli indicatori economici richiesti dalla Banca d’Italia.

A spingere i deputati Pd a presentare l’interrogazione L’azione di responsabilità formalmente richiesta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Macerata (Carima); La censurabile presa di posizione della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi (Carisj), dove sembrerebbe essere in atto un processo di restaurazione, a proposito della revisione delle incompatibilità in merito alle condizioni e requisiti di eleggibilità per quanti ricoprano cariche negli organi di indirizzo e governo e la conseguente nomina del presidente della Fondazione; L’assottigliamento del margine di intervento nel capitale da parte di tutte e tre le Fondazioni partecipanti; Le iniziative legali di natura sia civile che penale nei confronti della precedente dirigenza; La grave situazione amministrativa e gestionale maturata negli ultimi anni; La necessità di ridefinire il ruolo, la governance e l’area operativa della Banca delle Marche; L’esigenza di promuovere una attività di vigilanza sulle Fondazioni, sia in termini di persuasione morale che di eventuale censura di comportamenti volti a perpetuare pratiche contrarie alle finalità di buona governance dell’istituto di credito; La profondità della situazione della Banca delle Marche, rappresentabile in una Forte esposizione alla crisi, con rischio di vendita a valori inferiori a quelli effettivi e sradicamento dalla realtà territoriale e il Bilancio approvato recentemente da Banca delle Marche che certifica perdite per 518 milioni di euro, ma con stime che salgono a 570 milioni di crediti a rischio di insolvenza; la Necessità, evidenziata dalla Banca d’Italia, di portare da circa 250 milioni di euro a circa 300 il fondo per la necessaria ricapitalizzazione; la Necessità di riorganizzare il raggio operativo della Banca, mediante la vendita o la compartecipazione delle sedi extraregionali o le sedi regionali in sovrapposizione; la Presenza di un piano industriale che privilegi l’efficienza ma non solo scaricandosi sul fattore lavoro; lo Studio e proposta di alleanze funzionali per esigenze di sviluppo della Banca a livello sia nazionale che internazionale.

Per noi l’obiettivo fondamentale resta il rilancio della Banca della Marche, che deve innanzitutto rimanere marchigiana, senza stravolgimenti societari, e ricostruire la propria funzione di sostegno all’economia e all’occupazione, rappresentata in questi nostri territori soprattutto dalla piccola e media impresa, dall’artigianato, dal commercio, dal turismo, dall’agricoltura, dall’imprenditoria giovanile; tutti settori che hanno bisogno di accedere celermente al credito.

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