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Senigallia: nel giugno di 98 anni fa la “Settimana Rossa”

Dal 7 al 14 giugno del 1914 la città fu tra le prime ad accogliere una rivolta che poi si propagò altrove

Cartolina commemorativa dei morti della Settimana Rossa, realizzata nel 1964 ad Ancona

Ricorre in questi giorni l’anniversario di un’insurrezione popolare che col tempo è entrata a far parte del mito, ma che allo stesso tempo è stata troppe volte accantonata dagli storici.


Tra il 7 e il 14 giugno del 1914, si sviluppò, dapprima ad Ancona, e subito dopo nelle città limitrofe (a partire da Senigallia) e nel resto d’Italia, la “Settimana Rossa”, insurrezione rimasta celebre anche perché sedata dalle forze dell’ordine attraverso il fuoco sui manifestanti.

Il 7 giugno 1914, ad Ancona, un comizio antimilitarista svolto alla presenza di un pubblico piuttosto numeroso composto soprattutto da anarchici, sindacalisti, repubblicani, socialisti e alla presenza tra gli altri di Errico Malatesta e Pietro Nenni, degenerò – ancora oggi gli storici divergono sui modi – determinando, dopo l’intervento degli agenti della forza pubblica che spararono sulla folla, la morte di tre dimostranti.

Da qui, l’indignazione e i moti di rivolta si propagarono per il resto della Provincia, della Regione, e in altre parti d’Italia, traendo comunque origine da motivazioni ben più profonde: un clima di malessere economico e sociale aveva messo in ginocchio la popolazione e la Guerra di Libia non aveva fatto che accrescere la rabbia per quella che era interpretata soltanto come una politica estera espansionista, compiuta “sulla pelle” delle masse: la stessa politica, poco dopo, avrebbe portato allo scoppio della Prima Guerra Mondiale.

A Senigallia venne proclamato uno scopero generale e alcuni insorti occuparono luoghi come la ferrovia, il porto, alcune importanti strade di accesso, innalzando barricate.

Nell’occasione, alcune chiese, come quella della Croce e di San Rocco, subirono dei danni, mentre quella della Pace fu data alle fiamme, in un moto che proprio in quella che era stata la città di Pio IX (morto 36 anni prima) assunse caratteri non soltanto anzireazionari, ma pure anticlericali.

In qualche giorno la rivolta venne domata, ma furono diversi i senigalliesi arrestati per i fatti di quei giorni.

A lungo, la “Settimana Rossa”, sarebbe poi stata ricordata come un momento mitico, simbolo di antimilitarismo, specialmente da parte di anarchici, repubblicani e socialisti (pur con toni e sfumature diverse) ma allo stesso tempo, anche a livello locale, sarebbe stata talvolta messa da parte dalla stessa storiografia.

Solo di recente si segnala una ripresa degli studi che, in occasione del centenario previsto per il 2014, si auspica possa riportare l’attenzione su uno dei momenti più importanti del Novecento anconetano e senigalliese.

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