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Gita a Strasburgo della scuola “Marchetti di Senigallia: “un’esperienza fantastica”

Visita stimolante al Campo di Struthof, tappa indimenticabile per alunni ed insegnanti

Campo di concentramento

Le classi 3C e 3G, dal 29 febbraio al 3 marzo sono andate a visitare la città di Strasburgo e dintorni. Un’alunna della scuola ci racconta come è andata l’esperienza.E’ stata una gita davvero piena di avventure, ecco il programma: arrivo e visita della città di Colmar, dove si trovava l’Hotel; il secondo giorno visita al campo di concentramento di Struthof; nel pomeriggio visita della città di Friburgo; il terzo giorno visita al Consiglio dì Europa; nel pomeriggio visita alla città di Strasburgo; l’ultimo giorno, durante il viaggio di ritorno, visita alle cascate di Schaffhausen.

Di tutto programma,interessante e stimolante, è sicuramente inevitabile soffermarsi sulla visita al Campo di Struthof, per la portata storica ed emozionale della sua realtà.

E’ stato un campo di sterminio veloce, ovvero chi vi arrivava sopravviveva pochi mesi.
Situato in Alsazia, tra i monti Vosgi, a sud-ovest di Strasburgo, era orientato in modo da subire i venti più freddi in inverno, e quelli più caldi in estate.

In questo campo di sterminio non arrivavano bambini, ma solo uomini e donne,queste ultime, più deboli e meno utili per i lavori fisici, venivano usate come cavie all’interno dell'”ospedale” del Campo.

Ad ogni persona che arrivava veniva assegnato un numero, con il quale poteva essere identificato: solo un numero, nient’altro.
A seconda del motivo per cui era giunto nel Campo, ogni uomo veniva marchiato con un simbolo che avrebbe segnato il suo destino.

Le persone non erano più tali, ma merci. Spesso dovevano fare lavori addirittura inutili, solo per sentire fatica, come portare avanti e indietro pietre enormi tutto il giorno, su una salita:non c’era acqua e non c’era riposo, solo lavoro e fatica.

Il Campo fu funzionante per circa un anno e mezzo, in così poco tempo fece ben 60000 morti,solo quelli identificati, chissà quanti altri.. Quanta altra povera gente è sparita in quel Campo, quante famiglie non hanno potuto piangere i loro cari, quanta sofferenza tra quelle mura!

Noi, oggi, non possiamo restituire né volti né nomi, ma il rispetto sì, non dimenticando mai quello che è accaduto ed evitando, nel nostro piccolo, di compiere gli stessi errori.

Dunque una tappa indimenticabile, per alunni ed insegnanti, dove la storia diventa presente e coinvolgente. Le altre visite hanno completato la dimensione “europea” del viaggio,come la visita al Consiglio d’Europa.

Sicuramente un momento davvero indimenticabile per gli alunni delle due terze, prima dello sprint finale per prepararsi a sostenere gli esami finali.

di Consuelo Bigelli

Commenti
Solo un commento
silvana 2012-03-15 18:32:55
PER NON DIMENTICARE CIò CHE GLI UOMINI HANNO FATTO
VERSO I LORO SIMILI.......SPERANDO CHE NON SI RIPETA PIù
ATTENZIONE!
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