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Il tema dell’eutanasia nella rassegna "Mercoledì d’essai" a Senigallia

Il 23 febbraio al Cinema Gabbiano "Kill me please" di Olias Barco, commedia premiata al Festival di Roma

Locandina "Kill me, please"Ancora un nuovo appuntamento per la rassegna "Mercoledì d’essai" al cinema Gabbiano di Senigallia. Come sempre protagoniste sono le migliori proposte dei vari Festival tra cui Venezia, Cannes, Berlino, Locarno… Mercoledì 23 febbraio 2011 sarà in programmazione nella sala 1 il film "Kill me please" di Olias Barco. Spettacolo unico alle ore 21:15.

NAZIONE: Belgio
DURATA: 96’
GENERE: Commedia
REGIA: Olias Barco

TRAMA:
Il dottor Kruger (Aurelien Recoing) è il direttore di una clinica in cui si pratica il suicidio assistito: un sorso di veleno è offerto come viatico per il sonno eterno per chi ha deciso di farla finita, salvo accertarsi prima dell’effettiva volontà di morire del paziente.

Già frequentata da personaggi eccentrici ed un po’ svitati, la clinica diverrà oggetto di ostilità da parte degli abitanti della zona, innescando così un gioco al massacro in cui finiranno per morire praticamente tutti.

Qualunque tentativo di riassumere banalmente in termini di trama questa commedia nera del poco noto regista belga Olias Barco è inevitabilmente riduttivo: il suo valore sta nella galleria di pazienti bizzarri e strampalati che popolano la clinica, chi vuole morire durante un ultimo amplesso, chi cantando la Marsigliese, chi fingendosi un soldato in Vietnam, chi in realtà non vuole morire affatto; nelle atmosfere assurde e grottesche, nella paradossalità delle situazioni e dei dialoghi, nel finale tragicomico dal sapore apocalittico; nel fascino di una fotografia in bianco e nero un po’ retrò; nello sguardo ironico (il discorso di Kruger sul costo sociale del suicidio, il suo interesse per le eredità dei pazienti) e nei momenti più esilaranti (il tale che racconta di aver perso la moglie a poker!).

Fra le righe, la critica alla superficialità con cui talvolta si sposano convinzioni senza indagarne fino in fondo le conseguenze (il mito della "dolce morte") ed il ritratto di un’umanità squinternata, di cui, mostrandoci le stravaganze nella morte, Barco ci narra indirettamente le manie e le nevrosi in vita.

Vincitore del Marco Aurelio d’oro al Festival di Roma.

Per ulteriori informazioni:
www.cinemagabbiano.it
07165375
gabbiano@cinemagabbiano.it

dal cinema Gabbiano

Cinema Gabbiano
Pubblicato Martedì 22 febbraio, 2011 
alle ore 10:47
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