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A Senigallia il PAM Festival

Dall'8 all'11 luglio il festival delle arti visive in giro per il centro storico e spiaggia di velluto

Galli Enoteca standard

Locandina del PAM FestivalA Senigallia dall’8 all’11 luglio 2010 di terrà il Pam Festival, acronimo di Public Art Move, promosso da Comune di Senigallia, Puntidivista studio, Clash, Beat, Smoking Minds. Il centro storico e la spiaggia di velluto saranno invase da artisti di ogni genere, dai musicisti ai graffittari per quella che è una delle più importanti manifestazioni sulle arti visive.

L’idea di “public art” concepita negli anni ‘70, sebbene rivisitata e rimescolata, è rimasta sempre più o meno latente trovando via via nuovi adepti e come si direbbe oggi nuovi “followers” sia come pubblico che come esecutori. In special modo nel contesto contemporaneo in cui si muove la società, i giovani, coloro i quali sono sempre i più attenti alle mode e alle tendenze, per trasmetterle poi a vips e starlette, considerano queste espressioni artistiche, che vanno dalla pittura alla performance passando dal filtro delle nuove tecnologie e dei nuovi media, come le forme più vere e concrete di manifestazione espressiva personale.

L’intimità che lega l’uomo artista a queste forme espressive contemporanee è l’innovazione stessa portata
al sistema artistico comunemente noto, un sistema basato cioè sulla distanza che necessariamente deve crearsi tra l’artista e il pubblico acquirente. Ciò che contraddistingue queste nuove espressività, e che le rende ancor più vicine ai giovani, è appunto questo distacco dalle nuove modalità del mecenatismo contemporaneo e dal clientelismo compiacente che, nel dare valore ad un’opera, la priva del respiro del tempo che la rende attuale e contemporanea.

Alla luce di ciò, nasce la nostra comune intenzione, di promuovere l’arte contemporanea intesa sia come cibo salutare per la mente, sia come valida alternativa ai “passatempi” più o meno legali dei giovani che sfociano in ben note psicosi collettive da telegiornale.

Info programma

Ciò che mi disgusta di più dell’arte contemporanea è la sua incapacità di uscire fuori dai luoghi dove è stata confinata” Vittorio Sgarbi (Introduzione al catalogo Street Art Sweet Art).

da Michele Santini per
Ass.ne Artistico Culturale Onlus Nuvolepiatte
nuvolepiatte@gmail.com

Pubblicato Giovedì 1 luglio, 2010 
alle ore 15:49
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