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Al CSA Mezza Canaja ‘O sistema per la rassegna Te lo faccio vedere io!

Giovedì 15 febbraio alle ore 21.30


'o sistema"L´Europa aveva il contenitore, la marca, la fama, la pubblicità; la Cina aveva il contenuto, il prodotto in sé, la produzione a basso costo, i materiali a prezzi irrisori. Il sistema Camorra ha unito le due cose risultando vincente su ogni mercato. I clan avevano compreso che il sistema economico era allo spasmo e, seguendo i percorsi delle imprese che prima investivano nelle periferie del mezzogiorno e poi lentamente si spostavano in Cina, erano riusciti a individuare i distretti industriali cinesi che producevano per le grandi case di produzione occidentali. Avevano così pensato di ordinare partite di prodotti ad alta tecnologia per rivenderli in Europa con ovviamente un marchio falso che li avrebbe resi più appetibili…Macchine digitali e videocamere, ma anche utensili per cantieri: trapani, flex, martelli pneumatici, smerigliatrici, lavatrici. Tutti prodotti commercializzat i con il marchio Bosch, Hammer, Hilti. Il boss di secondigliano Paolo Di Lauro aveva deciso di investire in macchine fotografiche arrivando in Cina dieci anni prima che la Confindustria stringesse rapporti commerciali con l´Oriente…Dopo la caduta del muro di Berlino, Pietro Licciardi (boss camorristico) trasferì la parte maggiore dei propri investi menti, legali e illegali, a Praga e Brno. La Repubblica Ceca fu completamente egemonizzata dai secondiglianesi…"
da Gomorra, pp. 54-59

Una spiegazione che non c’è. O meglio una spiegazione che c’è ed anche molto semplice: soldi e potere. Lo racconta "’O Sistema", al CSA Mezza Canaja giovedì 15 alle ore 21.30, attraverso numeri, dati, cifre, testimonianze, immagini di sangue e di morti, interviste a magistrati, politici, religiosi e giornalisti impegnati nella lotta ai clan. Il documentario ricostruisce la struttura militare ed economica delle famiglie campane e il giro di affari di due miliardi di euro, 4 mila miliardi di vecchie lire che frutta il business degli appalti, della droga, dello sfruttamento della prostituzione, del racket, d egli agguati, delle estorsioni, degli esercizi in mano alla criminalità organizzata, della contraffazione dei marchi e del commercio di armi. Senza dimenticare il traffico dei rifiuti, un mercato che da solo vale 2.6 miliardi di euro all’anno.
Un vero e proprio sistema capitalista dentro uno stato capitalista, un sistema che mina alla base i pilastri della cosiddetta società civile con i ragazzi dei quart ieri popolari di Napoli che preferiscono il lavoro garantito della camorra piuttosto che ricercare,spesso vanamente, un lavoro onesto. Un sistema "che individua i giovani e se li coltiva, li stipendia e si prende cura di loro quando finiscono in carcere, che li immette in una organizzazione di vita alternativa, che si prende cura di loro quando finiscono in prigione".Un sistema che ha fatto 3000 morti in venticinque anni.

Centro Sociale Autogestito
Mezza Canaja

Redazione Senigallia Notizie
Pubblicato Giovedì 15 febbraio, 2007 
alle ore 9:31
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