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Alfio Castelli e la scuola senigalliese al Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Mosca

Continua l'attività internazionale del Musinf


Modulazione-Alfio CastelliContinua l’attività internazionale del Museo comunale d’arte moderna di Senigallia.
Questa volta l’attenzione è accentrata sulla scultura senigalliese del ‘900. Infatti, su richiesta della Regione Marche il Musinf ha consegnato nei giorni scorsi agli spedizionieri internazionali incaricati tre sculture di Alfio Castelli, il grande scultore senigalliese, le cui opere rappresenteranno il rinnovamento della plastica italiana nell’ambito della mostra sull’arte marchigiana, che verrà prossimamente allestita presso il Museo d’arte moderna e contemporanea di Mosca.
"Sono molto soddisfatto" dice il direttore del Musinf di Senigallia "dell’attenzione che, a livello internazionale, stanno ottenendo le collezioni del Museo d’arte moderna senigalliese, tanto più che questa attenzione si è allargata dalla fotografia di Giacomelli e del gruppo Misa alla scultura, che è stata l’altro settore forte della creatività senigalliese del ‘900, con scultori come Castelli, che è stato il vero e non sufficientemente riconosciuto ispiratore della rivoluzione estetica, che ha in-novato la scultura italiana del secondo dopoguerra".
Il prestito accordato dal Museo senigalliese riguarda un bronzo dal titolo "L’uomo nella città" del 1990, la scultura "Incastri sferici" del 1970 e l’opera in granito nero intitolata "Modulazione 28/b" del 1985.
Alfio Castelli nasce a Senigallia il 20 settembre 1917. Nel 1933, grazie alla vincita di una borsa di studio, si iscrive all’Istituto di Belle Arti di Firenze. L’ambiente è altamente stimolante e decisivo per la sua formazione artistica. La vincita di una borsa di studio gli consente di andare a Roma ed iscriversi all’Accademia di Belle Arti, al corso di scultura, diretto da Angelo Zanelli, autore della centrale statua di Roma nell’Altare della Patria.
Nel 1939, per quanto giovanissimo e ancora studente d’Accademia, il suo nome inizia a circolare negli ambienti artistici romani grazie all’esposizione, sotto accettazione, di un suo bronzo (Ritratto di Carletto) alla III Quadriennale di Roma e alla mostra alla Galleria del Teatro delle Arti con Mirko e Afro, col quale ultimo stringe da questo momento una forte amicizia che durerà quasi tutta la vita.
Nel 1941 è nominato assistente della cattedra di Figura e Ornato modellato di Carmine Tripodi presso il Liceo Artistico abbinato all’Accademia di via Ripetta. Nel gennaio del 1945 espone, con Mafai, Leoncillo, Scordia, Scialoja, Capogrossi, Gentilini, Franchina, Guttuso, Turcato ed altri alla Galleria San Marco alla prima mostra organizzata dalla Libera Associazione Arti Figurative, presieduta da Gino Severini.
Nel 1951 è invitato a partecipare alla I Biennale Internazionale d’Arte di S.Paolo del Brasile, mentre, due anni più tardi, allestisce mostre personali alla Benjamin Gallery di Chicago e alla Landau Gallery di Los Angeles.
Dopo tre presenze alla Biennale di Venezia con singole opere, la XXXII edizione del 1964 riserva a Castelli un’intera sala.
Dal 1970 le variazioni sul tema sferico occupano per intero la ricerca artistica di Alfio Castelli, in una poetica della compenetrazione di masse, piani e volumi.
Da questo periodo, il progressivo estraniarsi dai grandi circuiti espositivi e di mercato è per Castelli una scelta sempre più consapevole. Tutte le energie sono devolute alla ricerca e alla produzione artistica.
Nel 1978 ottiene l’incarico all’Accademia di Belle Arti di Roma, quale titolare della cattedra di Scultura. Nel 1982 diviene titolare della cattedra di Scultura nella Scuola libera del Nudo di piazza Mignanelli, mentre prosegue la scelta consapevole del rifiuto a partecipare a rassegne espositive, chiudendosi in un sofferto autoisolamento, che interromperà solo nel 1986 per partecipare alla XI Quadriennale romana.
Il 19 dicembre 1992, Alfio castelli muore all’età di 75 anni. I suoi funerali si svolgeranno due giorni dopo in Santa Maria in Montesanto, chiesa degli artisti a Piazza del Popolo.
Nell’occasione il direttore del Musinf, ha tratto un consuntivo delle attività internazionali del Museo Comunale d’Arte Moderna, dell’Informazione e della Fotografia di Senigallia, notando che varie sono le richieste per la mostra realizzata durante l’estate alla Rocca roveresca, in collaborazione con la direzione dell’archivio storico della biennale di Venezia sul tema della fotografia del cinema, mentre è stata fissata al maggio 2007 l’inaugurazione a Los Angeles della mostra di Mario Giacomelli, che verrà curata dal Musinf in collaborazione con l’istituto italiano di cultura di Los Angeles. Per questa mostra, che aprirà i battenti subito dopo quella dedicata a Los Angeles a Lucio Fontana, si stanno definitivamente concordando date ed aspetti organizzativi da parte del sindaco Luana Angeloni e della direttrice dell’Istituto italiano di cultura di Los Angeles, date che verranno presto ufficialmente comunicate. Già il Musinf sta predisponendo i materiali per la spedizione internazionale, mentre sono in preparazione altre iniziative di omaggio a Mario Giacomelli, che vedranno protagonisti artisti della mail art, che partecipano ad un progetto internazionale promosso dal Musinf. Sarà, infine, con con una mostra documentaria sulla sinergia di Giacomelli con altri artisti marchigiani, come il pittore Agrà e lo scultore Fide, che il Musinf parteciperà nel 2007 alla notte internazionale dei musei, su invito della direzione generale dei Musei francesi.

MUSINF
Pubblicato Venerdì 3 novembre, 2006 
alle ore 16:26
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