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La dinastia Della Rovere

Sabato l'inaugurazione a Palazzo Del Duca

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Dal 4 Aprile al 3 ottobre le Marche celebrera’ con una mostra i fasti di una delle sua famiglie piu’ illustri: i Della Rovere.In mostra 300 opere che potranno essere ammirate nei palazzi piu’ importanti di Senigallia, Urbino, Pesaro e Urbania.300 opere d’arte tra dipinti, sculture e ceramiche, tornano ad abbellire le antiche stanze dei grandi palazzi nelle quattro capitali ducali.Nel Palazzo del Duca a Senigallia la sezione riguardante le origine savonesi della dinastia, ma il primo esponente importante della famiglia fu Francesco che divenne Papa con il nome di Sisto IV.Rimase in carica dal 1471 al 1484 e, con la sua politica spregiudicata basata sull’intrigo ma anche sul mecenatismo, accrebbe e consolido’ il potere della Famiglia.Uno dei nipoti di Sisto IV, Giovanni Della Rovere (1457 -1501), ottenne la Signoria di Senigallia, dove fu signore dal 1474 al 1503 e il vicariato di Mondavio.Fu un principe molto amato dai sudditi, sposo’ Giovanna figlia di Federico di Montefeltro, e al suo nome e ‘ legata la Rocca Roveresca.Il figlio Francesco Maria I (1490 – 1538) gli succedette ed eredito’ anche il ducato di Urbino dopo l’estinzione della famiglia dei Montefeltro.Nel 1513 ebbe Pesaro come compenso per i servizi resi come Condottiero della Chiesa, e suo figlio Guidobaldo (1514 – 1574), la rese una delle corti piu’ raffinate e splendide del Rinascimento.La dinastia ducale si estinse con Francesco Maria II, figlio di Guidobaldo che nel 1625, dopo la morte prematura del figlio, cedette alle pressioni di Papa Urbano VII per il passaggio dei territori ducali alla Chiesa. Una famiglia, i Della Rovere, che primi fra tutti nel Cinquecento italiano comprese l’importanza di assicurarsi una fama internazionale non grazie alle conquiste territoriali, ma allo splendore della produzione artistica.Giulio II (1503 – 1515), l’altro pontefice della famiglia Della Rovere, fece del Ducato di Urbino un centro fondamentale di interessi politici, e diede il via di fatto nel 1507 al primo nucleo della celebre Libera Universita’ fiore all’occhiello e fortuna moderna di Urbino.Una mostra che, meritatamente viene definita l’evento del 2004, sia per l’alto valore artistico delle opere, sia per la rigorosa ricerca storica.Un momento importante per i marchigiani, per conoscere la propria storia e approfondire il legame con il proprio territorio, perche’ chi non ha memoria non sara’ mai libero.

Maria Pettinari
Pubblicato Giovedì 1 aprile, 2004 
alle ore 10:31
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