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Il mistero di un complice per Vukas

Nuova ipotesi nell'assassinio del tassista

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"Mi hanno incastrato, quella pistola non è mia".Ivan Vukas rompe il silenzio con una dichiarazione sconcertante: l’arma che la polizia gli ha trovato alla cintola dei pantaloni il 16 dicembre gli sarebbe stata consegnata qualche minuto prima da un fantomatico amico.Il Pm Irene Bilotta è tornata in carcere per interrogare l’ex miliziano croato che, dopo una settimana di silenzio, ha rivelato che un uomo, forse senigalliese, lo avrebbe accompagnato alla stazione ferroviaria di Falconara.Questi prima di scendere dall’auto gli avrebbe consegnato la pistola, una Tokarev calibro 7,62.L’ italiano che avrebbe portato a Falconara Vukas avrebbe anche detto: "Vai a fare il biglietto per Milano, poi ti raggiungo".Il croato ha spiegato al giudice che sino ad ora non ha rivelato nulla sulla persona che sarebbe stata con lui per paura di pesanti ritorsioni.La difesa avrà quindi l’arduo compito di fornire al Pm elementi inconfutabili in grado di ribaltare la pesante posizione in cui si trova l’arrestato.E proprio ieri l’avvocato Annalisa Marinelli ha eseguito un sopralluogo a Senigallia con l’aiuto dell’investigatore privato Claudio Impicci."Abbiamo cercato di verificare alcuni elementi in nostro possesso – spiega l’avvocato Marinelli -.Tra le prime questioni abbiamo accertato le distanze tra il luogo in cui è stato commesso il delitto e tre punti ben precisi.In pratica abbiamo misurato la distanza tra lo Snoopy e la stazione ferroviaria di Marotta, la statale Adriatica e la stazione ferroviaria di Senigallia.Tutte distanze di media lunghezza che per giunta sotto un diluvio, come quello della sera del 9 dicembre, risultano ancor più difficili da coprire".Il fine è chiaramente quello di dimostrare che la sera dell’omicidio c’era un’altra auto oltre al taxi di Stefano Guazzarotti.Forse quella con cui Vukas è stato accompagnato alla stazione di Falconara.Confermando l’estraneità al delitto Vukas ha anche fatto capire che il suo status psichico sarebbe turbato dai suoi precedenti bellici.Parole, queste ultime, che in passato il croato avrebbe rivolto alla polizia di Zara in occasione di un arresto.La difesa ha anche annunciato di voler acquisire la documentazione delle forze dell’ordine che la sera del 9 dicembre hanno eseguito controlli sulle nostre strade.Intanto non sarebbero ancora giunti i responsi dei carabinieri del Ris che ha effettuato i primi rilievi e della polizia scientifica, che sta analizzando i vestiti trovati indosso a Vukas .Rapporti importanti che potrebbero porre la parola fine all’indagine o addirittura scagionare il croato.
di Marcello Pagliari

Pubblicato Mercoledì 24 dicembre, 2003 
alle ore 10:23
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