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Evaso dal carcere il ‘killer del catamarano’

Il corpo della Skipper pesarese venne ripescato a largo di Senigallia il 28 giugno del 1988

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Filippo De Cristofaro arrestato in Tunisia

Filippo De Cristofaro, più noto come l’assassino del catamarano, è evaso dal carcere di Livorno. L’uomo stava  scontando l’ergastolo per l’omicidio della skipper pesarese Annarita Curina, avvenuto nel 1988.

Il corpo della  Curina venne ripescato al largo di Senigallia il 28 giugno del 1988, diciotto giorni dopo la partenza dal porto di Fano dell’ imbarcazione. Il ‘Giallo del Catamarano‘, come venne ribattezzato dalla stampa di quegli anni, salì alla ribalta di tutti i quotidiani nazionali.

Ai tempi De Cristofaro progettava di trasferirsi in Polinesia con la sua compagna, la 17enne Diana Beyer. I due avevano incontrato a Fano la skipper Annarita Curina che stava per salpare con il suo catamarano proprio verso la metà sognata dai due. La pesarese li Annarita Curinaprese a bordo con il patto di dividere le spese. Appena fuori dal porto però, De Cristofaro narcotizzò la skipper e la uccise a colpi di machete in modo da impadronirsi della barca e raggiungere la metà senza terzi incomodi.

Il corpo della vittima  venne prima  zavorrato e poi buttato a mare  nella speranza che non risalisse a galla.  Il fondale basso però non aiutò De Cristofaro: 18 giorni dopo l’omicidio, a sette miglia al largo di Marzocca di Senigallia,  il cadavere straziato di Annarita rimase impigliato nelle reti a strascico dai pescatori dell’‘Azzurra ’83‘. Bastò poco per risalire all’identità della vittima e scoprire che la skipper si era imbarcata alcune settimane prima con la coppia. Subito iniziò una caccia all’uomo internazionale.

De Cristofaro non vide mai le spiagge bianche polinesiane: la sua corsa terminò in Tunisia dove venne bloccato ed arrestato. Estradato in Italia, tentò di sostenere che ad uccidere la skipper fosse stata l’olandesina ma non fu creduto e venne condannato a 30 anni in primo grado. L’uomo si trovava nel carcere di Livorno da 26 anni e sarebbe stato vicino alla liberazione.

Commenti
Ci sono 2 commenti
Franco Giannini
Franco Giannini 2014-04-28 14:03:51
Non è di certo "Papillon"!!! Così qualsiasi delinquente sarebbe in grado di evadere!! Infatti non è evaso dal carcere di Porto Azzurro, ma solamente non vi è rientrato, dopo una licenza pasquale di tre giorni. Ma il ridicolo sta nel fatto che "Caino" ha preso per i fondelli il suo "benefattore" per la seconda volta. Perchè già nel 2007 era diventato uccel di bosco, quando non rientrò nel carcere di Opera, dopo aver beneficiato di un ulteriore atto di bontà da parte di quella "società" che tenta di recuperare gente come questa irrecuperabile. Ed ora, una volta ripreso, impossibile che non ci sia un due senza tre ?? oh... mica subito, c'è tempo, intanto ha l'ergastolo!
FRANCESCO 2014-04-29 13:58:05
Un bel romanzo criminale fino alla fine,sarebbe bello un film su questa storia!
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