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Canafoglia a Mangialardi: “disposto a collaborare per il bene di Senigallia”

"Anche Peppone e Don Camillo pur su posizioni opposte, laddove c’era da raggiungere il bene del paese si coalizzavano ed univano le forze"

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Caro Direttore,
ho letto con attenzione la nota del Consigliere Mangialardi in merito alla Tua proposta d’incontro tra quest’ultimo ed il sottoscritto per favorire il dialogo e la collaborazione istituzionale a beneficio del territorio.
 

Confermo la mia totale disponibilità a collaborare con il Consigliere Mangialardi su temi che riguardano la nostra Comunità, soprattutto per creare un fronte comune ed arrivare a soluzioni in Consiglio Regionale delle quali possano beneficiare l’intera vallata.
 
La sede politica presuppone un confronto, anche tra parti contrapposte, e laddove possibile una condivisione di idee e di azioni per portare beneficio al territorio: questa sarà la mia linea conduttrice, a prescindere dalle contrapposizioni che potremmo avere nelle sedi giudiziarie, estranee all’attività politica.
 
Per oltre 35 anni ho svolto l’attività di avvocato, e continuerò a farlo portando avanti l’attività politica, perché quello è il mio lavoro e se in questi anni tanti cittadini si sono rivolti a me come legale nel processo penale sui fatti dell’alluvione che nel maggio 2014 ha colpito Senigallia, non credo sia una mia colpa.
 
Il consigliere Mangialardi non deve vedermi come nemico, semplicemente deve capire che io sono il legale di 395 alluvionati tra i quali i familiari dei deceduti e lui è imputato in quel processo, con il diritto di dimostrare la sua innocenza.
 
Questi due diversi ruoli in tribunale non mi impediscono di confrontarmi liberamente con lui in ambito politico e cercare soluzioni condivise, laddove possibile, per il bene di tutti i nostri concittadini.
 
Comprendo la difficoltà del consigliere Mangialardi a capire la dicotomia tra politica e lavoro, considerato che da oltre trent’anni si è occupato solo di politica, ma quest’ultima è una sua scelta legittima, mentre la maggioranza della popolazione  ha un’occupazione lavorativa.
 
Lo stesso mi taccia d’aver preferito lo scontro in tribunale di fronte alle “difficoltà”  e di non aver cercato un approccio “collettivo e costruttivo”.
 
Il Consigliere Mangialardi dimentica un passaggio basilare, ovverosia che si è tentato quell’approccio “collettivo e costruttivo “ per risolvere i problemi di tanti alluvionati e soprattutto per risarcirli dei danni, ma lo stesso non ha attivato la polizza assicurativa del Comune per indennizzare chi ha patito i danni nell’alluvione del 2014, o per lo meno non ce ne ha dato notizia, e quindi si sono trovati costretti a costituirsi parte civile in quel processo dove  lui è imputato.
 
Quello che definisce “scontro in un’aula di tribunale” altro non è che un processo penale promosso dalla Procura della Repubblica di Ancona per una serie di reati, molti dei quali prescritti, e pertanto probabilmente il consigliere Mangialardi non conoscendo le dinamiche procedurali non sa che non è stato il sottoscritto a mandarlo sotto processo penale, ma la Procura della Repubblica.
 
Forse l’unico neo del sottoscritto è stato quello di non temere di assistere 395 concittadini in quel processo penale ed avere il coraggio di affrontare un giudizio così complesso e difficile sotto molti aspetti.
 
Al di là di questa precisazione e per non rendere stucchevole questa diatriba dialettica rischiando di allontanare sempre più i cittadini dalla politica, continuerò a cercare anche in consiglio regionale la collaborazione del consigliere Mangialardi per raggiungere il bene della nostra città e dell’intera vallata e laddove le nostre idee convergeranno, fare squadra insieme a lui per portare a casa un risultato di cui possa beneficiare l’intera comunità.
 
Molti degli argomenti indicati dal consigliere Mangialardi nella sua nota sono condivisibili, seppur elencati in maniera generica, e per quanto mi riguarda cercherò di coinvolgerlo nelle iniziative politiche a beneficio della nostra comunità, anche se consigliere d’opposizione.
Chiudo con un po’ di ironia, anche per stemperare un certo sentimento di acredine che sembra trasparire dalla nota del consigliere Mangialardi.
 
Anche Peppone e Don Camillo pur su posizioni opposte, laddove c’era da raggiungere il bene del paese si coalizzavano ed univano le forze, ed allora perché non seguire quella modalità operativa anche noi, magari lasciando le tensioni sui fatti dell’alluvione 2014 dentro le aule di giustizia dove ognuno svolgerà il proprio ruolo, per ritrovare coesione invece nel consiglio regionale su altri argomenti?
 
Corrado Canafoglia – Consigliere regionale Fratelli d’Italia  
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