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Alla Rocca Roveresca una grande mostra su origini e continuità della pittura analitica

Sarà visitabile dal 7 dicembre al 27 gennaio tutti i giorni dalle 8.30 alle 19.30

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Carlo Emanuele Bugatti, foto di Massimo Marchini

Come direttore del Musinf“ scrive il prof. Carlo Emanuele Bugatticredo mi spetti segnalare la qualità della mostra organizzata con la collaborazione di Ferrarin Arte, che viene ospitata alla Rocca Roveresca di Senigallia ed anche il rilievo che l’evento riveste nel contesto del lavoro di documentazione sull’arte concettuale che a Senigallia il museo che dirigo aveva iniziato, con successo, con la mostra e la presentazione del libro Struttura-pittura. L’evento che si inaugura venerdì alla Rocca Roveresca in collaborazione con Ferrarin Arte è importante perchè si inserisce nel contesto delle esperienze espositive alla Rocca Roveresca sul tema del concettuale. Certo la cura e la qualità dell’allestimento della mostra attualmente programmata con la collaborazione di Ferrarin Arte contribuiscono ad arricchire il percorso ed il panorama che era stato aperto dall’esposizione “Struttura pittura”, allestita, dal Musinf al Palazzo del Duca in occasione delle Giornate Nazionali del Contemporaneo, promosse annualmente dall’Associazione nazionale dei Musei italiani d’arte contemporanea. L’itinerario espositivo alla Rocca Roveresca e al Palazzo del Duca aveva compreso opere di Pino Pinelli, Elio Marchegiani, Gottardo Ortelli, Antonio D’Agostino, Carlo Battaglia, Enzo Cacciola, Giorgio Griffa, Paolo Masi, Riccardo Guarneri, Claudio Olivieri, Francesco Guerrieri, Paolo Cotani, Claudio Verna, Gianfranco Zappettini e Anna Galassini. Nell’occasione la rivista Arte Contemporanea, aveva messo in rilievo come la mostra “Struttura Pittura” non fosse risultata una semplice carrellata di opere prodotte negli anni Sessanta e Settanta da artisti legati al movimento criticamente denominato Pittura Pittura, Nuova Pittura, Pittura Analitica e Fare Pittura. Ma come fosse risultata, invece, una scelta oculata di esempi capaci di interpretare e mettere storicamente e criticamente in risalto un nuovo percorso ermeneutico dell’arte contemporanea. Riferendosi all’allestimento quanto agli interventi miei e di Maurizio Cesarini, che aveva curato, con competenza e rigore per il museo senigalliese sia la mostra sia il catalogo, Elena Galassini aveva segnalato come l’evento senigalliese avesse fornito gli strumenti per chiarire le comuni motivazioni degli importanti artisti esposti. Si tratta dunque di un passaggio, che disponeva strumenti utili per poter leggere una pagina importante dell’arte contemporanea italiana. Inseriva le produzioni di rilevanti autori in un contesto più ampio, valorizzandone finalmente i tratti innovatori. Attraverso l’apparato degli scritti critici e delle testimonianze di Maurizio Cesarini, Rolando Anselmi, Carlo Battaglia, Giorgio Bonomi, Giorgio Cortenova, Cinzia Folcarelli, Paolo Fossati, Elena Galassini, Elio Marchegiani, Marco Meneguzo, Filiberto Menna, Italo Mussa, Caterina Niccolini, Caudio Olivieri, Pino Pinelli, Alberto Rigoni, Sergio Troisi, Emanuele Zucchini, nella mostra al Palazzo del Duca di Senigallia si era ragionato su artisti la cui ricerca aveva avuto luogo parallelamente alla proliferazione di sperimentazioni e performances creative. Proliferazione, che, grazie allo sviluppo della fotografia e della cinematografia, hanno messo a dura prova le forme espressive tradizionali. Tutti i dipinti esposti al Palazzo del Duca di Senigallia, nella mostra intitolata “Struttura Pittura” si proponevano come domande e risposte a uno stesso quesito sul senso profondo di fare arte. Quesito, che ha implicato la precisa volontà degli autori esposti nel porsi come ricercatori e sperimentatori della materia e delle forme. Sostanzialmente affrontando il comune tentativo di attuare una pittura autoreferenziale, in cui il linguaggio era luogo della ricerca. Luogo inserito, si notava, in un contesto in cui aspetto conoscitivo e dimensione pratica tendevano a fondersi in un’approfondita riflessione sull’agire pittorico, controllato e sintetizzato razionalmente. Infine voglio ricordare che proprio dal successo della mostra “Struttura pittura”, Stefano Schiavoni aveva preso le mosse, con Antonio D’Agostino e Giorgio Bonomi per promuovere la costituzione di una raccolta permanente presso il Musinf di opere concettuali. Si tratta di una raccolta che ha già parecchie acquisizioni, che arricchiscono il patrimonio museale senigalliese, che è assai vasto. Oltre che nel settore della fotografia a Senigallia, città del Gruppo Misa e di Giacomelli, sempre forte è stata ed è l’attenzione in tutti settori delle arti visive. Indimenticabile in prospettiva storica è la mostra sulla Pop Art, allestita alla Rocca Roveresca e promossa da Mario Giacomelli. Poi dagli anni Settanta a Senigallia si sono susseguite le mostre e le presenze di autori come Remo Brindisi, Orfeo Tamburi, Pericle Fazzini, Arnoldo Ciarrocchi, Giorgio Bompadre, Umberto Mastroianni, Gianni Dova, Carmelo Cappello. Il Musinf conserva una vasta raccolta di sculture di protagonisti della plastica novecentesca, nonchè il vasto archivio della poesia visiva e del libro d’artista, nato dalle donazioni di Mirella Bentivoglio ed Eugenio Miccini, di cui con Chiara Diamantini abbiamo appena ultimato una prima catalogazione complessiva”.
Con questa premessa storica proponiamo la lettura della nota di presentazione sulla vasta mostra curata da Giorgio Bonomi e allestita con la collaborazione di Ferrarin arte. Una nota, che apre segnalando come “da alcuni anni, in Italia e all’estero la Pittura Analitica viva una seconda giovinezza dopo quella degli anni Settanta, testimoniata dai successi delle numerose mostre, dall’abbondanza di testi critici, dai grandi risultati sul mercato dell’arte. Sulla Pittura Analitica si sono scritte molte più pagine in questi ultimi dieci anni di quante se ne scrissero all’epoca, sorte peraltro analoga ad altri movimenti artistici”. In un’indagine pubblicata sul quotidiano “Il Sole 24 Ore” il 6 febbraio 2016, si cita il numero di “oltre 700 eventi”, tra saggi, mostre e libri dedicati alla situazione.

Si sente anche ormai l’esigenza di legare quell’esperienza, ormai pienamente riportata alla luce e accreditata presso musei, biennali e mercato, alle generazioni seguenti, per valutarne l’impatto, non soltanto diretto (maestro-discepolo) bensì anche in termini di “universo visivo e procedurale” comune.

La mostra Pittura Analitica. Origini e continuità dopo essere stata esposta nel 2017 in due sedi, a Villa Contarini di Piazzola sul Brenta (Padova) e alla Rocca di Umbertide (Perugia), con grande successo di critica e di pubblico, è ora presentata a Senigallia, nella Rocca Roveresca, dal 7 dicembre 2018 al 27 gennaio 2019. La mostra ribadisce la presenza fondamentale nella storia dell’arte contemporanea dei principali protagonisti dell’Analitica, i quali, per altro, hanno continuato ad operare con rigore e costanza sui fondamenti della poetica delle origini fino a oggi. Qui si propongono anche altri artisti che non esposero, se non pochissime volte, nelle mostre della Pittura Analitica, ma la cui poetica e il cui stile sono vicini o affini a quelli del movimento analitico, ed altri, più giovani, che ne seguirono lo sviluppo, continuando la ricerca, proseguendola su determinati filoni concettuali e metodologici, subendo l’influenza dei maestri originari, arricchendola con percorsi nuovi.

L’esposizione può godere dello splendido scenario della Rocca Roveresca di Senigallia, luogo di grande prestigio storico ed artistico, che crea un affascinante collegamento tra antico e contemporanea.

Questa esposizione, che offre la visione di opere di straordinario valore, certamente non è “esaustiva”, ma tuttavia è “completa”, essendo realizzata per exempla significativi di questo filone di ricerca della pittura italiana. Va segnalato come a suggello del rigore scientifico e della profondità di sguardo sul tema, l’ideatore e curatore della mostra Giorgio Bonomi, uno dei massimi esperti di Pittura Analitica, si è servito della collaborazione di Alberto Rigoni, giovane storico dell’arte che da anni segue gli artisti analitici e di Michele Beraldo, curatore esperto di arte contemporanea. Ecco di seguito l’elenco degli artisti in mostra. Carlo Battaglia, Mauro Cappelletti, Enzo Cacciola, Vincenzo Cecchini, Sonia Costantini, Paolo Cotani, Sandro De Alexandris, Domenico D’Oora, Marco Gastini, Giorgio Griffa, Riccardo Guarneri, Paolo Iacchetti, Elio Marchegiani, Paolo Masi, Claudio Olivieri, Paolo Patelli, Gianni Pellegrini, Pino Pinelli, Pope, Lucio Pozzi, Claudio Rotta Loria, Rolando Tessadri, Claudio Verna, Gianfranco Zappettini.

Pittura Analitica
origini e continuità

7 dicembre 2018 – 27 gennaio 2019
Rocca Roveresca – Senigallia (Ancona)
orari: tutti i giorni 8.30-19.30

Catalogo: Silvana Editoriale

Un evento
Ferrarin Arte

www.pitturaanalitica.it

per informazioni: info@ferrarinarte.it

MUSINF
Pubblicato Venerdì 7 dicembre, 2018 
alle ore 10:39
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