Torna a far discutere la viabilità e questa volta a lamentarsi sono i residenti di via Capanna, dove il traffico in aumento e la velocità sostenuta dei veicoli in transito rendono la convivenza tra automobilisti, pedoni e ciclisti sempre più difficile."E’ rischioso attraversare – commenta Linda Gabbianelli, residente – bisogna fare molta attenzione perchè le auto sfrecciano, soprattutto quelle che vengono da Sant’Angelo".La pericolosità del lungo rettilineo è tutti i giorni sotto gli occhi dei negozianti, che non possono fare a meno di constatare quanto già denunciato dagli abitanti."Questa viabilità è molto precaria – dichiara Renzo Cingolani, fruttivendolo – il traffico è molto intenso e nelle ore di punta la situazione peggiora ulteriormente."C’è poi una zona particolarmente critica situata all’incrocio con Viale dei Pini."Si verifina spesso degli incidenti in quel tratto."Aggiunge Cingolani.Nelle rotatorie se per caso ti trovi a passare in bicicletta, mentre un camion fa la manovra per cambiare – prosegue Linda Gabbianelli – c’è da aver paura perchè lo spazio è molto ridotto e la visibilità è scarsa."Anche gli automobilisti confessano di riscontrare alcuni disagi, in particolare negli ultimi mesi."Il traffico è aumentato notevolmente – commenta Rosanna Spallacci, insegnante che tutti i giorni posteggia la sua vettura in via Capanna – secondo me la nuova circolazione in via Bruno ha riversato un maggior numero di automobili in questa strada." E l’intasamento porta via anche più tempo ai guidatori."Abito dalla parte opposta della città – prosegue la professoressa – ed impiego per arrivare lo stesso tempo di chi proviene da fuori Senigallia."La caotica realtà di via Capanna è stata più volte resa nota all’Amministrazione comunale e da ultimo, proprio nella giornata di ieri, il signor Roberto Chiostergi – per salvaguardare il benessere, la dignità, il diritto di tutti di poter vivere non in una giungla, ma in un paese civile."Dubbie, a detta du Chiostergi, le scelte fatte per regolare la circolazione in via Bruno, che agevolerebbero i comportamenti da "padroni della strada" degli automobilisti a discapito degli altri utenti, pedoni e ciclisti.Allargando le strade ed eliminando i semafori si renderebbe, a suo dire, il traffico ancora più veloce."Pedoni e ciclisti vengono banditi definitivamente – aggiunge Chiostergi – e ghettizzare nelle isole pedonali o nelle piste ciclabili, quando si potrebbero ricavare dei percorsi protetti all’interno delle strade esistenti, riducendo e non incrementando gli spazi per le macchine".Intanto in via Capanna i pedoni sono intimoriti nell’attraversare i ciclisti per stare più tranquilli passano sul marciapiede, che in questo caso non è ciclo-pedonale. "Pedoni e ciclisti debbono convivere ma non sopravvivere agli automezzi – spiega Roberto Chiostergi – e la loro non è una scelta alternativa".L’invito è quindi di tutelare chi è costretto a muoversi in biciletta, non avendo altri mezzi a disposizione, e non necessariamente per spirito ecologico, come aveva dichiarato il sindaco in risposta ad una precedente petizione. Si tratta di trovare un punto di incontro tra due esigenze – rispondeva il primo cittadino – che debbono poter convivere: quella di chi deve usare l’auto e quella di chi, o per scelta o per possibilità, ritiene preferibile l’uso di mezzi alternativi e noninquinanti".A proposito del rispetto per l’ambiente, sembra chiaro ai residenti che la volontà di ridurre le polveri inquinanti sulla via Bruno non abbia portato ad una risoluzione.Se infatti, come sostengono, l’eliminazione degli impianti semaforici in via Bruno ha avuto come conseguenza la diminuzione dell’intensità del traffico in quella strada per aumentarlo nella vicina via Capanna, l’inquinamento atmosferico si sarebbe semplicemente spostato da una zona all’altra.Anche se i suoi "confini" non sono facilmente misurabili.
di Sabrina Marinelli