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“Le ACLI non possono essere contenitore di iniziative che contraddicono la nostra storia e il nostro modo di intendere la società”

Arriva netta presa di posizione delle ACLI Provinciali di Ancona su evento legato al libro "Le vite delle donne contano" a Senigallia

Villa Mariella - Casa vacanze a Senigallia
La facciata della sede dell'ACLI Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani in via Cavallotti 10 a Senigallia

Le ACLI Provinciali di Ancona ritengono doveroso esprimere pubblicamente la propria netta distanza e dissociazione rispetto all’evento in programma sabato 22 novembre alle ore 15:00 presso la sede del Circolo ACLI “U. Ravetta” di Senigallia, consistente nella presentazione del libro “Le vite delle donne contano. Lola, Pamela e Desirée: quando l’immigrazione uccide”, scritto da Francesca Totolo ed edito da AltoForte Editore. L’evento è promosso da QCC Magazine e O.N.DI.NE APS.

Pur riconoscendo che il Circolo ACLI non figura tra i soggetti promotori dell’iniziativa e che si è limitato a ospitarla, riteniamo che la scelta di concedere gli spazi per un appuntamento caratterizzato da un’impostazione fortemente divisiva rappresenti una grave incoerenza rispetto alla storia e ai valori delle ACLI. La nostra associazione affonda le proprie radici in una tradizione popolare, cristiana e democratica che ha sempre posto al centro la dignità della persona, la giustizia sociale, l’inclusione e il rifiuto di ogni forma di discriminazione, razzismo e strumentalizzazione del dolore.

Le ACLI hanno costruito in decenni di impegno un patrimonio fatto di coerenza, credibilità e attenzione costante ai temi del lavoro, delle fragilità e dei diritti, comprese le battaglie contro la violenza sulle donne. Per questo appare profondamente inopportuno che una ricorrenza così significativa venga affiancata a contenuti che rischiano di semplificare e piegare un fenomeno complesso come la violenza di genere a letture parziali, alimentando contrapposizioni e narrazioni che nulla hanno a che vedere con un approccio educativo, culturale e sociale serio e responsabile.

Inoltre, la linea editoriale della casa editrice coinvolta appare contigua ad ambienti ideologici lontani dai principi di apertura, dialogo e inclusione che caratterizzano le ACLI. Anche a prescindere da appartenenze formali, l’accostamento tra il nome ACLI e iniziative di questo tipo rischia di ledere l’immagine e la credibilità dell’associazione, oltre a ferire la sensibilità di molte persone che riconoscono nei nostri circoli luoghi di accoglienza, confronto e rispetto.

“Le ACLI non possono essere, neppure indirettamente, contenitore di iniziative che contraddicono la nostra storia e il nostro modo di intendere la società – dichiara il Presidente provinciale delle ACLI di Ancona, Marco Zagaglia -. La lotta alla violenza contro le donne è una battaglia culturale e civile che richiede serietà, rispetto e coerenza. Non può diventare terreno di scontro ideologico o strumento di propaganda. Il nostro compito è costruire ponti, promuovere dialogo e difendere la dignità di ogni persona, senza ambiguità”.

Le ACLI Provinciali di Ancona ribadiscono il proprio impegno a rafforzare il dialogo interno e i percorsi di responsabilizzazione dei circoli, affinché vi sia maggiore attenzione nella valutazione degli eventi ospitati, soprattutto quando si tratta di temi sensibili e di forte impatto sociale.

Rinnoviamo infine la nostra vicinanza a tutte le donne vittime di violenza e a chi opera quotidianamente per contrastarla attraverso percorsi educativi, culturali e sociali fondati su rispetto, inclusione e consapevolezza.

da Presidente Provinciale ACLI Ancona

Commenti
Ci sono 2 commenti
fredvargas
fredvargas 2025-11-21 17:23:56
Grazie per aver preso le distanze da questo indegno conciliabolo suprematista.
barbara51 2025-11-21 23:11:45
Mi raccomando donne, fate attenzione a farvi macellare esclusivamente dagli italiani, altrimenti diventate vittime di serie B e i buoni di professione, quelli dalla parte giusta della storia, quelli sempre tanto sensibili ai deboli e alle vittime purché siano deboli e vittime dalla parte giusta della politica, si rifiuteranno di rendervi onore, non sia mai che qualcuno possa pensare - o addirittura dire - male di quelle brave risorse il cui stile di vita, stando alle boldriniane promesse, diventerà presto il nostro.
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