Portonovo, tra onde e Verdicchio: al via il tour che racconta il futuro del Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Docg
Senigallia Notizie era presente - FOTO E VIDEO

Portonovo, tra onde e Verdicchio: al via il tour che racconta il futuro del Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Docg.
Una giornata fredda, piovosa, con il mare in movimento e i serfisti che sfidano onde alte quasi tre metri. È questa la cornice quasi epica in cui si è svolto, martedì 18 novembre, il primo appuntamento del tour informativo organizzato dall’Istituto marchigiano di tutela vini (Imt) – rivolto a giornalisti, operatori e professionisti del settore – dedicato al presente e al futuro della denominazione Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Docg. A ospitarlo, il ristorante Da Marcello a Portonovo:una terrazza naturale a ridosso della battigia, dove il rumore del mare diventa parte del racconto.
Marchenotizie.info e Senigallia Notizie c’erano, ha gustato alcuni Verdicchi proposti e ha dialogato con il presidente dell’Istituto Marchigiano di Tutela Vini, Michele Bernetti, per capire la direzione che la denominazione sta prendendo.
Una svolta storica: da Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Docg a Castelli di Jesi DOCG
La novità principale – che sarà introdotta attraverso il percorso avviato dal nuovo disciplinare, atteso al via libera nel 2026 – è chiara: il nome “Verdicchio” non sarà più obbligatorio in etichetta nella versione DOCG (il riferimento al vitigno diventerà facoltativo).
Il nome della denominazione diventerà Castelli di Jesi DOCG, con l’obiettivo di valorizzare non solo il vitigno, ma soprattutto il territorio.
Non è una svalutazione del Verdicchio — anzi, è un modo per renderlo ancora più iconico, liberandolo da specifiche che rischiavano di frammentare la percezione del consumatore.
Bernetti lo spiega così:
“Vogliamo dare maggiore evidenza alle migliori produzioni della zona, creando un vertice qualitativo riconoscibile e più facilmente comunicabile. Il nuovo disciplinare darà la possibilità di allargare la produzione, innalzare la qualità e presentarsi sul mercato con un’identità più forte”.
Tra le modifiche c’è anche la riduzione dei tempi di immissione in commercio.
Il Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Docg richiede 18 mesi di invecchiamento.
Quando sarà approvato il nuovo disciplinare, il Castelli di Jesi DOCG includerà oltre alla Riserva anche versioni più “giovani” con un invecchiamento inferiore.
Il direttore dell’IMT, Alberto Mazzoni, sottolinea il valore di questa svolta:
“Il mercato è cambiato, il vino ha un appeal diverso. Serve flessibilità: non tutti i consumatori cercano un vino da lunga attesa. La possibilità di uscire già a marzo permette alle aziende di ridurre costi importanti e di intercettare anche il pubblico della pronta beva”.
È una scelta che tiene insieme:
• le esigenze economiche delle cantine,
• l’evoluzione dei gusti dei consumatori,
• la volontà di mettere al centro il territorio come “marchio identitario”.
Portonovo come palcoscenico: degustazione, mare e territorio
Il ristorante Da Marcello si è confermato il luogo perfetto per raccontare i Castelli di Jesi: un ambiente essenziale, che guarda il mare da pochi metri, capace di esaltare il connubio tra pesce fresco e Verdicchio.
La nostra degustazione ha proposto diverse etichette, tutte accomunate da quel timbro che il Verdicchio sa regalare quando nasce in questa terra:
• acidità viva,
• sapidità marcata,
• una struttura che regge il tempo,
• profumi che nel bicchiere evolvono dal frutto alla ginestra, dalla mandorla alla pietra bagnata.
Pesce fresco, mare in tempesta, calici che raccontano una storia lunga secoli: la degustazione è diventata quasi un “dialogo” tra elementi naturali.
L’incontro di Portonovo è stato solo la prima tappa.
Il calendario prosegue con appuntamenti riservati a ristoratori, sommelier, operatori e professionisti del settore:
• 1 dicembre, Senigallia – Rotonda a Mare: grande evento di degustazione con 17 aziende IMT.
• 6 dicembre, Roma: masterclass con AIS.
• 26 gennaio, Roma: masterclass con Fondazione Italiana Sommelier.
• 22–24 febbraio 2026, Bologna: masterclass conclusiva durante Slow Wine.
Un percorso pensato per far conoscere la nuova identità del Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Docg e rafforzarne la reputazione come vino simbolo delle Marche.
Il Verdicchio: un patrimonio da raccontare
Accanto alle novità, resta una certezza: il Verdicchio è uno dei più grandi vini bianchi italiani.
Longevità, complessità, capacità di interpretare il territorio: pochi bianchi hanno un potenziale così vasto.
Il passaggio al nuovo disciplinare, però, non toglierà nulla a tutto questo.
Anzi, mira a enfatizzare l’unicità storica dei Castelli di Jesi, dove il Verdicchio ha trovato la sua migliore espressione.
Il nostro filmato — realizzato proprio durante la degustazione a Portonovo — racconta queste sensazioni con immagini, mare, voci e calici, e si trova in fondo a questo articolo.




























Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!