Festival Cinema Senigallia: terza giornata tutta dedicata ad artisti originari del territorio
Le incisioni poetiche di Memè Olivi, il cinema visionario di Simone Francescangeli e l'intensità interpretativa di Cicci Rossini

C’è un filo che unisce tutte le storie della terza giornata del Festival del Cinema di Senigallia: nasce tra il mare e le colline e continua a intrecciarsi con la vita e le opere di chi porta nel mondo la luce, l’immaginazione e la sensibilità della città. Il tema conduttore è proprio questo: gli artisti del territorio, quelli che fanno del loro legame con Senigallia un punto di partenza per guardare lontano.
Domenica 12 ottobre, alle 11.00, si terrà una visita alla mostra “Memè Olivi. La linea infinita”, dedicata a Memè Olivi (1922–2019), incisora di fama internazionale e artista rigorosa e poetica. L’esposizione, ospitata dal Museo Nori De’ Nobili di Trecastelli, è a cura di Stefano Schiavoni e Simona Zava, e mette in dialogo le opere di Memè Olivi con quelle della nipote Amélie Barnathan, illustratrice parigina. Nata a Senigallia e formata a Urbino e a Brera, Olivi ha sviluppato un linguaggio visivo fatto di segni, silenzi e orizzonti marchigiani. La sua “linea infinita” attraversa le generazioni, unendo passato e futuro, e dimostra come le radici possano essere non un limite, ma una spinta verso l’infinito.
Nel pomeriggio, alle 17.30, verrà proiettato il documentario La linea infinita di Amie Williams (Italia/Grecia, 2024), che raccoglie e rilancia l’eredità dell’artista. Girato tra Senigallia, Parigi, Londra e Urbino, il film racconta, attraverso lo sguardo della figlia Olivia Olivi, la storia di una donna che ha fatto dell’arte la propria vita e di una famiglia che ha saputo trasformare la memoria in racconto visivo. L’opera sarà introdotta da Marco Pettinari (curatore d’arte) e vedrà gli interventi di Olivia Olivi (produzione), Silvio Cattani (artista e vicepresidente del MART di Rovereto) e Paola Mancini (artista e docente). Il documentario è un viaggio nel cuore di un’eredità artistica che continua a pulsare: un racconto di radici e libertà, che dimostra come il talento nato in una piccola città possa attraversare il mondo senza mai perdere la propria origine.
La serata, alle 21.15, prosegue con la prima assoluta di Una brezza del Sud di Simone Francescangeli (Italia/Cile, 2025), regista senigalliese che con uno sguardo poetico e visionario ci porta lontano, fino al vento australe del Sud del mondo. Il film è un racconto sospeso tra amicizia, paesaggio e silenzi interiori, una brezza che scuote, trasporta e invita a cercare un equilibrio nuovo, come spesso fa la vita. A introdurlo sarà Federico Pergolesi.
La giornata si chiude alle 22.00 con la proiezione di Nelle scarpe di Dora di Alessandro Emanuele D’Ambrosi e Santa De Santis (Italia, 2025), con Cicci Rossini, attrice senigalliese che interpreta un ruolo intenso e delicato accanto ad Arianna Ninchi e Silvia Siravo. Il film dà voce alla fotografa surrealista Dora Maar, musa e compagna di Picasso, e diventa una riflessione sulla memoria, sull’identità femminile e sul coraggio di riscrivere la propria storia anche quando sembra già segnata. Al termine della proiezione, la troupe sarà intervistata da Mauro Pierfederici ed Enrico Carli.
Tutti le proiezioni si terranno all’AuditoriumSan Rocco di Senigallia. L’ingresso è libero per la visita alla mostra e per il documentario La linea infinita; per le proiezioni serali il biglietto è di €4 per i soci Confluenze e €5 per i non soci.


























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