“Ma Senigallia vuole un piano per il verde urbano o contro il verde urbano?”
"In città, politica della motosega, complici i cittadini"

La domanda che ci poniamo puo’ apparire retorica e anche un po’ ironica, ma nasce invece seriamente in noi, singoli cittadini, che abbiamo a cuore il patrimonio arboreo della nostra citta’, nel dover constatare le modalita’ con cui la questione del verde pubblico (ed anche privato) venga recepita e affrontata, sia dalle amministrazioni che si sono susseguite in questi anni, sia da molti nostri concittadini senigalliesi …
Proprio partendo da questi ultimi, togliendo naturalmente associazioni, comitati e anche residenti che si prodigano per la tutela di piante e alberi del territorio e protestano puntualmente contro l’ennesimo abbattimento, spiace pero’ rilevare, dalle reazioni e segnalazioni, piene di animosita’ e frustrazione che arrivano ai giornali e ai social, l’atteggiamento di molte persone, quello di considerare le piante, gli alberi, le siepi, l’erba, quali elementi che creano problemi, che “sporcano “, che intralciano i loro camminamenti e scorrimenti in macchina (magari dimenticandosi che le piante ripuliscono l’ aria che stanno respirando, piena di smog…). Basta qualche frutto o ramo caduto su un marciapiede o una siepe che sporge di qualche centimetro da una recinzione, per scatenare una ” fobia” tanto da richiedere a volte l’ intervento della polizia municipale! Un verde assolutamente da controllare, da monitorare, insomma con occhi da…cecchino per poi poter abbattere, recidere, estirpare, tanto poi si ripianta: la giustificazione piu’ diffusa. In fondo, poi, ci sono le aiuole decorate artificialmente e piene di fiori colorati se proprio si sente la mancanza di piante, appagando anche un certo godimento estetico…
Questa visione antropocentrica di un verde “usa e getta”, dà facilmente il via libera, secondo noi, a una politica” della motosega”, complici anche i cittadini. A questa presa d’atto, si aggiungono ultimamente delle verita’ scomode, sostenute ora da studi scientifici : gli alberi ad alto fusto darebbero fastidio alla propagazione del segnale 5G e sarebbero quindi ostacoli per una connessione ultra veloce! Che si creda o no al legame tra il 5 G e gli abbattimenti, un sospetto comunque cresce: tagliamo il verde per correre piu’ veloci, liberare spazio e linee di vista, rendendo ogni angolo della citta’ piu’ esposto e fruibile magari per altri interessi…
Di questo passo, si arriva presto a una amara conclusione: se anche Senigallia si dotasse del piu’ moderno, aggiornato, altisonante, emozionante Piano del Verde (che peraltro non essendo vincolante puo’ essere disatteso in ogni momento) questo libro dei sogni rimarrebbe lettera morta, mancando alla base una precisa volonta’ politica, una maturita’ tecnica e una cultura di comunita’ che dovrebbe pensare e trattare il verde non come un nemico, ma come un alleato.
Anna Manoni
Francesca Fabri
Gabriella Fabri
Patrizia Filipponi
Simona Turrini e altri cittadini


























Il secondo è l’inquinamento acustico causato dalle moto, che sembra del tutto ignorato dalle forze dell’ordine.
Detto questo, considerando l’abbondanza di verde che circonda la città, per me – che provengo dalla cintura milanese – certe valutazioni ambientali, pur corrette, non mi sembrano così essenziali. Qui la qualità dell’ambiente è comunque percepibilmente migliore rispetto a contesti più urbanizzati
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