“L’amministrazione di Senigallia non trova luoghi per i giovani”
"Centri di aggregazione giovanile chiusi e mai più riaperti"

È ormai noto che i Centri di Aggregazione Giovanile (CAG) nella nostra città sono stati chiusi in epoca di emergenza Covid e mai più riaperti. Sul tema ho sollecitato più volte l’Amministrazione comunale sia sulla stampa che attraverso interrogazioni.
Proprio a fine febbraio ho presentato l’ultima interrogazione scritta sul tema in cui chiedevo se sono in corso attività di verifica statica e/o eventuali lavori di ripristino presso il Centro di Aggregazione Giovanile Bubamara (CAG) al fine di riportare alla normale fruibilità i locali da riconsegnare ai giovani della città.
Alla sottoscritta è stato risposto che i locali precedentemente occupati dal CAG sono risultati inagibili in seguito a verifiche tecniche. Gli interventi di adeguamento strutturale finalizzati all’ottenimento dell’agibilità risultano molto onerosi e le somme necessarie non sono attualmente ricomprese nel Piano Triennale OO.PP.
Sorprendente direi! Siamo di fronte ad un’Amministrazione che non riesce a trovare dei fondi per ripristinare dei locali da destinare ai giovani della nostra città.
Il Bubamara, infatti, non è solo un edificio ma un luogo simbolico e concreto dove intere generazioni hanno trovato spazio per esprimersi, incontrarsi e crescere.
Lasciarlo chiuso equivale a privare i giovani di un presidio educativo, sociale e culturale proprio in un momento in cui il disagio giovanile aumenta e la richiesta di spazi condivisi è sempre più forte.
Le politiche giovanili dovrebbero essere tra le priorità da affrontare eppure sembrano scomparse non solo dall’agenda politica della nostra città ma anche dal piano triennale.
Forse non tutti ricordano che, presso il Comune di Senigallia, la delega alle politiche giovanili è associata a quella delle attività economiche mentre solitamente è associata alla delega ai servizi sociali o all’istruzione.
Questo incardinamento non naturale ed estraneo rispetto alla tematica ha reso, a ormai quattro anni di governo dell’Amministrazione Olivetti, ancora più difficile pianificare le politiche giovanili nella nostra città.
Vero è che nel corso degli anni il numero dei bambini e dei ragazzi che, nel tempo libero, vedono ogni giorno i propri amici è diminuito. Le abitudini sono cambiate, è arrivato il digitale, ma il bisogno di socialità e di aggregazione resta lo stesso. Per i bambini e gli adolescenti, socialità condivisione e aggregazione costituiscono aspetti fondamentali della crescita. Si tratta di bisogni evolutivi propri della preadolescenza e dell’adolescenza.
E i CAG sono strutture portanti nella costruzione di una comunità educativa del territorio. Si tratta infatti di spazi nei quali promuovere e coordinare attività ludico ricreative, sociali, educative, culturali e sportive per un corretto utilizzo del tempo libero. Non solo, il loro radicamento sul territorio, consente di impostare politiche di lungo periodo.
Le politiche giovanili non sono marginali o episodiche, ma parte integrante di una visione di sviluppo locale. Ma dopo quattro anni di governo l’Amministrazione Olivetti sembra ancora non ascoltare e valorizzare le nuove generazioni dimenticando che una città che non investe nei propri giovani è una città che rinuncia al proprio futuro.
Stefania Pagani – Vola Senigallia
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