“Don Abbondio, Attila e il traliccio che deturpa il paesaggio a Senigallia”
Il comitato che ha fatto ricorso al TAR contro l'antenna su strada del Cavallo: "Ennesimo sfilamento di Olivetti, stavolta teatrale"

A pochi giorni dall’udienza al TAR che dovrà valutare il nostro ricorso contro lo sfregio paesaggistico avvenuto sulla collina del Cavallo di Senigallia, c’è una notizia, anzi due.
La prima è di quelle con effetto “sorpresa”: ad opporsi al nostro ricorso (dopo aver atteso ben 8 mesi!) è intervenuta ora l’Unione dei Comuni “Le Terre della Marca Senone”, che nulla c’entra con l’installazione del traliccio e con l’istruttoria svolta, e non il Comune di Senigallia (il vero responsabile della costruzione dell’antenna).
La seconda notizia è che la memoria di costituzione al TAR non l’ha firmato il presidente dell’Unione dei Comuni, che è anche il sindaco di Senigallia, Massimo Olivetti, ma il suo vicepresidente Marco Sebastianelli (sindaco di Trecastelli), mandato evidentemente in prima linea contro i cittadini di Senigallia per difendere (lui!) lo scempio paesaggistico sulla collina del Cavallo.
Ecco che Sebastianelli si presta a vestire i panni di Attila: per lui il deturpamento paesaggistico di Senigallia non è un problema. E nemmeno sente l’imbarazzo di farlo in nome e per conto di Olivetti il quale, come Don Abbondio, non ha evidentemente il coraggio politico di metterci la faccia. L’ennesimo sfilamento, questa volta teatrale, dopo che per mesi il sindaco Olivetti ha addossato tutta la responsabilità ai suoi uffici tecnici.
da Comitato per il diritto alla partecipazione civica e per la tutela del paesaggio
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