Nei giorni scorsi sono state rese pubbliche le motivazioni della sentenza penale da parte del Tribunale di Ancona che ha condannato in primo grado due consiglieri della nostra maggioranza che amministra la città.

Non entro ovviamente nel merito della vicenda giudiziaria che peraltro potrebbe conoscere ulteriori gradi di giudizio.

Un dato etico e politico però emerge: al di là dei rilievi penali (stabiliti dai magistrati), non posso non rilevare come tutti coloro che rappresentano il centro-destra devono necessariamente essere coerenti con i propri valori, i propri riferimenti programmatici e con le battaglie da sempre portate avanti. Una di queste è proprio la battaglia in difesa dei diritti delle donne.

Il programma nazionale del centro destra prevedeva “azioni incisive e urgenti per il contrasto al crescente fenomeno della violenza nei confronti delle donne” e, come Forza Italia, a livello regionale avevamo proposto, con alfiere il senatore Gasparri, misure contro ogni prevaricazione nei confronti delle donne.

Chi rappresenta il centro-destra, anche e soprattutto all’interno delle proprie coalizioni, deve essere conseguente a tali premesse. Certamente attaccare una donna nel suo ruolo di madre, colpendola in un contesto intimo e delicato, stride di fronte alle priorità etiche condivise da tutto il centro-destra.

Da parte mia, quale consigliere di Forza Italia, esprimo solidarietà incondizionata a Michela Silvestrini, allora militante peraltro di un partito nostro alleato, auspicando un confronto politico, anche interno, senza odii e senza alcuna forma di violenza verbale o psicologica.

Luigi Rebecchini
consigliere comunale di Forza Italia