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Fondazione Città Senigallia, “al lavoro per risolvere problemi, ma la politica ci sostenga”

Il commissario Canafoglia respinge le critiche ricevute e spiega nel dettaglio ciò che non va - VIDEO

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Fondazione Città Senigallia

“Stiamo riorganizzando la Fondazione Città di Senigallia per risolverne le problematiche economiche e per questo ci tengo a ringraziare tutti coloro che vi operano, che stanno dimostrando grande senso di responsabilità.


La politica però, deve stare dalla nostra parte perché la fondazione è di tutta la città e svolge un lavoro fondamentale e di grande qualità. E la politica, senza distinzioni di partito, dovrebbe sostenerla”.

Così il commissario della fondazione Corrado Canafoglia che giovedì 28 luglio ha organizzato Porte Aperte, un tour aperto ai politici ed alla stampa all’interno della sede della fondazione, per illustrarne aspetti e criticità: erano presenti il sindaco Massimo Olivetti, il presidente del Consiglio comunale Massimo Bello e Fausto Clementi di Rifondazione Comunista.

Nel video pubblicato da Senigallia Notizie, una lunga intervista a Canafoglia che spiega nel dettaglio alcune criticità da risolvere per risanare il bilancio della fondazione, quali:

“l’Imu di 45.000 euro all’anno sul monoblocco dell’ospedale, realizzato sul terreno della fondazione da Asur che lo utilizza: un costo che cade sulla nostra testa e che dovrebbe vedere la politica schierata a nostro fianco per trovare un accordo con la stessa Asur”.

“C’è poicontinua Canafogliail problema dell’impianto di refrigerazione della palazzina nord della fondazione, che va rifatto: sono stati spesi 7 milioni e mezzo di euro per i lavori alle due palazzine, in gran parte con appalti di affidamento diretto e non con gara – come segnalato più volte da Fausto Clementi di Rifondazione Comunista – ma è rimasta questa problematica: seria, perché rifarlo obbligherebbe a spostare tutte le persone che vi sono ospitate, con costi che è facile immaginare”.

“Inoltre – conclude il commissario – la palazzina sud non è mai stata resa operativa come Rsa, sebbene ne abbia tutto il diritto. Anche su questo cosa aspetta la politica tutta a schierarsi al nostro fianco chiedendo ad Asur la possibilità di erogare un servizio che è interesse di tutta la città?
Ringrazio chi è intervenuto oggi, Olivetti, Bello e Clementi, ma ripeto, è interesse di tutti il futuro della fondazione.

Le mie dimissioni da presidente volevano essere un segnale di cesura con le gestioni precedenti, quando, abbiamo notato, accadevano anche cose curiose, come spendere 500 euro l’anno per i Lemonsoda del Cda…
Ma io non sono qui per indagare sul passato, ma per risolvere le problematiche economiche che ci portiamo dietro.
Andrò avanti ma non voglio essere lasciato solo come accadde a Guzzonato, che tentò di risolvere i problemi ma si trovò isolato nell’affrontarli.

Ci sono progetti importanti, la politica però non dovrebbe fornire ostacoli, ma collaborazione”.

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