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“Ricreare rapporto vivo tra città e frazioni”. Per Diritti al Futuro, strumento sono i Centri Civici

"Attivabili dopo una significativa riforma dell'attuale regolamento, ora troppo burocratizzato. Ecco cosa dovranno essere"

Diritti al Futuro nel centrosinistra per Volpini Sindaco - Elezioni comunali Senigallia 2020
La frazione senigalliese di Scapezzano al tramonto

Un aspetto molto importante che caratterizzerà il nostro impegno per i prossimi 5 anni, riguarderà le frazioni. Dalla cancellazione delle vecchie circoscrizioni si è creato con il tempo uno scollamento fra i territori della periferia e la città stessa.

L’obbiettivo che ci prefiggiamo quindi è quello di ricreare quel rapporto vivo che c’era con le nostre frazioni.

Sembra la solita promessa elettorale, ma si potrà fare concretamente? O continueremo, poi, a pensare e lavorare solo per la città?

Noi crediamo fortemente che tutto questo si possa fare e non con promesse banali di riqualificazioni di quartieri, o di aree verdi ben curate e attrezzate o con la promessa di nuovi servizi; il primo passo da affrontare è creare lo strumento che riavvicini i cittadini delle frazioni all’istituzione pubblica, uno strumento che li renda parte integrante della riqualificazione del proprio territorio.

Questo strumento sono i Centri Civici, la cui attivazione non può che avvenire solo dopo una significativa riforma dell’attuale regolamento.
Le ultime modifiche apportate, non sono bastate a creare un sistema pratico e snello per l’attivazione dei centri , lasciando così un modello scritto solo su carta e mai partito. Sono due le ragioni che stanno impedendo che il processo parta definitivamente:
– la prima riguarda il modello elettivo che ad oggi risulta impostato come le elezioni comunali, quindi con molti adempimenti burocratici sia per i cittadini che per gli uffici;
– la seconda risiede nel fatto che così strutturati, i centri civici, rappresentano più un prolungamento politico del Consiglio Comunale che non uno strumento di maggior partecipazione civica collettiva.

La riforma che proponiamo va verso un modello di elezioni più snello, con la scelta diretta della persona che dovrà lavorare per la propria comunità, economico e pratico che dovrà prevedere meno adempimenti burocratici sia per i cittadini volontari che per gli uffici comunali.

Dalla forma alla sostanza, ecco cosa dovranno essere i nuovi centri civici:
-una piattaforma partecipativa istituzionale che integri l’attività di proposta politica del Consiglio Comunale;
– un punto di riferimento per tutte le associazioni che ricadono all’interno del territorio del centro civico con il fine di avere un ruolo di coordinamento e di riferimento per gli eventi locali;
– uno strumento che riavvicinerà l Ente Pubblico al cittadino mediante incontri e informazioni sui provvedimenti presi da Giunta e Consiglio Comunale.
– un punto di riferimento per la presentazione di istanze e l’ esposizione di problematiche dei territori, uno spazio aperto al confronto e all’informazione.
– lo strumento per la attuazione vera e concreta del bilancio partecipativo mediante la presentazione di puntuali progettualità in base agli stanziamenti del Bilancio Comunale.

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