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Potere al Popolo Senigallia aderisce al Global Climate Strike

Un 27 settembre contro i cambiamenti climatici e in difesa dell’ambiente

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Global Climate Strike, anche Senigallia scende in piazza

Durante la settimana che va dal 20 al 27 settembre sono state – e saranno – migliaia le manifestazioni in tutto il mondo per chiedere maggiore impegno da parte dei governi rispetto alle questioni ambientali e ai cambiamenti climatici.

Anche Potere al Popolo ha scelto di partecipare alla mobilitazione, aderendo in tutte le città allo sciopero globale che Fridays For Future ha organizzato per la giornata del 27 settembre, sottolineando l’improrogabile necessità di un’inversione di sistema rispetto all’attuale modello di sviluppo capitalista, predatorio e devastante.

L’appello lanciato da “Fridays For Future” a lavoratori e organizzazioni sindacali non lascia, infatti, spazio a fraintendimenti, mostrando la stretta relazione che intercorre tra: giustizia ambientale e giustizia sociale, sfruttamento dissennato delle risorse naturali e delle terre e quello del lavoro; salvaguardia del territorio, pianificazione urbana (orientata ai fabbisogni delle popolazioni) e rispetto dei diritti umani e sociali di tutte e tutti.

La necessaria conversione a un sistema ecologicamente sostenibile deve andare di pari passo con la tutela dei diritti dei lavoratori e delle fasce più deboli della popolazione

Questo è anche il nostro punto di vista.
La lotta ambientale non può essere slegata dalle altre: deve andare di pari passi con tutte le altre lotte per il superamento delle innumerevoli relazioni di dominio che viviamo. Per questo motivo, rifiutiamo ogni strumentalizzazione della questione ecologica usata per promuovere i mercati della “green economy” e/o per ricostruire una verginità politica a trapassati soggetti politici, perché in entrambi i casi rimangono inalterati gli stessi rapporti di classe e sfruttamento. Per noi la lotta ecologista si traduce, nei territori, nelle battaglie contro l’uso spregiudicato delle risorse; contro la speculazione e il saccheggio del patrimonio fisico, culturale e sociale di città, periferie e campagne da parte delle forze economiche di mercato e delle rendite immobiliari; contro la perdita di fertilità e biodiversità; contro l’illegalità e la corruzione, espanse nel benestare della malagestione dei territori che ha permesso la commissione un numero sempre crescente di reati ambientali; contro l’immissione di scarti tossici non metabolizzabili che minano la salute di tutti gli esseri viventi in nome di una presunta “modernità” o “crescita”. E, quindi, contro tutte le grandi opere inutili, grandiosi emblemi di questo modello di sviluppo, che anche il PD continua a sostenere.

A Senigallia da tempo sono venuti alla luce elementi di profonda contraddizione tra chi sostiene di amministrare e governare in maniera green e la reale gestione del territorio:

Ricordiamo, tra gli altri problemi:
1) Il tentativo di costruzione dell’impianto di stoccaggio e trasformazione dei rifiuti speciali di Cesano dove la forza dei cittadini, organizzatasi in comitato, ha fatto recedere le istituzioni dall’approvazione dell’ecomostro.
2) L’alluvione del 3 maggio 2014 – culminata con un procedimento giudiziario nei confronti di sindaco e amministratori, accusati di reali quali disastro e omicidio colposo – che ha rivelato disinteresse, incapacità, dolo, interesse privato nella amministrazione di un bene pubblico.
3) Gli interventi di consolidamento degli argini del fiume Misa, sempre con carattere di somma urgenza, che hanno ulteriormente devastato l’ambiente fluviale, aumentando le possibilità di inondazione della città, piuttosto che diminuirle.
4) La proliferazione di centri commerciali nel territorio (ultimo progetto da edificare nell’area stadio) a danno oltre che dell’ambiente urbano – con conseguente ed inevitabile complessificazione della mobilità cittadina – anche delle piccole attività commerciali.
5) L’ideazione de ”Il Borgo delle Torri” nell’area ex-Italcementi, progetto faraonico bloccato fondamentalmente dalla crisi economica e non da un piano regolatore urbano effettivamente attento al fabbisogno cittadino
6) Modello di sfruttamento delle risorse umane in particolare nelle attività imprenditoriali a carattere stagionale-turistico che
modellano il sistema economico-sociale della città.
7) Sviluppo dell’agricoltura industriale anche nel nostro territorio con diminuzione di biodiversità dei prodotti e lavorazione dei terreni,
incurante delle caratteristiche idrogeologiche.

E ci sarebbe altro ancora….
Per questo motivo ribadiamo l’urgenza di aderire alla mobilitazione e di collegare il carattere universalistico dei “Fridays For Future” alle contraddizioni che quotidianiamente viviamo, per renderli momenti di partecipazione attiva e cosciente alle lotte dei territori, occasioni di pianificazione urbana condivisa e presupposti per percorsi reali di rivendicazione collettiva.

“Distruggi il sistema, non il pianeta!”

da Potere al Popolo Senigallia

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